Elcito e Canfaito raccontati in una nuova guida: cinque capitoli tra storia, natura e tradizioni
Il “Tibet delle Marche” ha la sua prima guida turistica. È stata infatti pubblicata una monografia interamente dedicata a Elcito, l’Abbazia di Valfucina e Canfaito, tre luoghi simbolo della bellezza e della storia marchigiana. Il volume, curato da Luca Maria Cristini e realizzato dall’editore Claudio Ciabochi per la collana Marche in tasca, rappresenta un tassello fondamentale per la valorizzazione del territorio, sostenuto dall’Unione Montana Potenza Esino Musone, che ha finanziato il progetto editoriale.
Cinque capitoli per scoprire un territorio unico
La guida, composta da 192 pagine, è suddivisa in cinque capitoli, ognuno dedicato a un aspetto fondamentale del territorio.
Il primo capitolo racconta la storia dell’Abbazia di Valfucina, un tempo un potente insediamento monastico, oggi ridotto a poche testimonianze materiali. Documenti e scavi recenti hanno permesso di ipotizzare l’antica struttura della chiesa abbaziale, che nel periodo di massimo splendore aveva una pianta a “Tau” e dimensioni almeno tre volte superiori a quelle attuali.
Il secondo capitolo è dedicato a Elcito, borgo arroccato e un tempo inespugnabile, sorto a difesa dell’abbazia in un punto strategico che domina la vallata.
Il terzo capitolo porta alla scoperta di Canfaito, un altopiano a 1.100 metri di altitudine famoso per la sua spettacolare faggeta, che in autunno regala un foliage tra i più suggestivi d’Italia.
Il quarto capitolo approfondisce la Riserva Naturale Regionale del Monte San Vicino e del Monte Canfaito, sottolineandone l’importanza per la conservazione della biodiversità e il ruolo storico di queste montagne, teatro di aspri scontri durante la Resistenza.
Il quinto capitolo ricostruisce le antiche relazioni tra Elcito e gli altri castelli e abbazie della zona, rievocando il legame millenario tra questi luoghi e la Sinclinale Camertina.
Curiosità e scoperte inedite
La guida non è solo un viaggio nella storia e nella natura, ma svela anche tante curiosità. Per esempio, il nome “Elcito” deriva da “Elce“, il termine arcaico del leccio, mentre l’appellativo “Tibet delle Marche” si deve alla suggestiva posizione del borgo e alla visita, nel 2001, di un gruppo di monaci tibetani.
Tra le tradizioni scomparse, spicca la “Fiera dei Garzoni“, che si teneva il 16 agosto, giorno di San Rocco: in questa occasione i giovani del territorio si offrivano come lavoratori nelle campagne, distinguendosi per il tipo di bastone che portavano con sé.
Un’interessante scoperta riportata nel volume riguarda un cabreo del ‘700, rinvenuto nell’Archivio diocesano di San Severino, che ha permesso di ricostruire l’antica viabilità, le sorgenti e i toponimi ancora oggi in uso. Un’altra novità è la posizione della torre del castello di Elcito, demolita prima della fine dell’Ottocento.
Canfaito: non solo foliage
Se l’autunno è il periodo in cui Canfaito attrae più visitatori grazie al suo foliage, la guida svela che l’altopiano ha molto da offrire tutto l’anno. Ospita, infatti, il faggio più antico delle Marche, noto come il “Patriarca“, e una straordinaria biodiversità illustrata nel percorso didattico “Il Regno di Blu“, pensato per grandi e piccoli esploratori della natura.
Inoltre, la guida include una sezione dedicata alle principali specie di funghi presenti nella zona, frutto di anni di ricerca del Gruppo Micologico Federico II di Jesi.
Un tributo a un territorio ricco di storia e fascino
Luca Maria Cristini, architetto e appassionato studioso della storia locale, ha curato il volume con rigore scientifico ma anche con l’amore di chi conosce e vive questi luoghi. Il suo obiettivo è stato quello di offrire una narrazione completa e coinvolgente, che accompagni il visitatore in un viaggio tra paesaggi mozzafiato, leggende, testimonianze storiche e curiosità inedite.
