Con i suoi 882 metri, il Monte Murano è una delle cime del Parco Gola della Rossa. Un protagonista del panorama goduto ogni giorno dagli abitanti della Vallesina che dalle loro case lo vedono svettare vicino al Monte Revellone.
Raggiungerne la cima è semplice. Il sentiero 143 parte dal piccolo borgo che il monte veglia da secoli, Serra San Quirico, e si snoda per sei chilometri. Una strada in salita, distesa su un dislivello di circa 600 metri.
Arrivati in cima, il panorama trasmette pace e tranquillità, mentre la croce che guarda al cielo fa tornare in mente una lontana leggenda che lega Jesi e Fabriano. San Floriano e il Diavolo i suoi protagonisti.
La gara col demonio e la nascita della Gola della Rossa
Leggenda narra che un tempo lontano, in queste terre, vivesse o un giovane pastore , o un soldato romano, di nome Floriano. Ognuno ritiene più corretta la versione a lui tramandata da nonni e genitori.
Al di là del dubbio sulla professione di Floriano però, la cronaca raccontata coincide sullo svolgimento della storia. Si racconta infatti che un giorno il giovane incontrò il Diavolo che lo sfidò in una gara da Fabriano a Jesi.
La corsa ebbe inizio e quando Floriano passò in vantaggio iniziò ad inserire lungo il percorso delle croci che il Diavolo era costretto ad aggirare. All’altezza dell’attuale borgo di Serra San Quirico, dove all’epoca vi era un’unica montagna, Floriano chiese aiuto al Signore per attraversarla velocemente. Così, per aiutarlo, quest’ultimo divise a metà l’altura creando, da una parte il Monte Revellone e dall’altra il Monte Murano, sovrastati entrambi da due croci, con al centro una profonda valle: la Gola della Rossa
San Floriano vince e nasce la tradizione delle campanelle
La scaltra intuizione delle croci ed il divino aiuto portarono Floriano alla vittoria, che fu annunciata dal suono delle campane di tutte le chiese di Jesi all’arrivo del giovane.
Per aver battuto il diavolo, Floriano diviene patrono della città, dando vita ad una tradizione che viene ogni anno rievocata in occasione del Palio a lui dedicato.
Da ventisei edizioni infatti, ad aprire la manifestazione medievale è la tradizionale “scampanada de Sà Fiorà” che, proprio come accaduto lo scorso giovedì in occasione del palio di quest’anno, ha reso omaggio a tale leggenda diffondendo in città il suono delle campanelle.