Le Terme di Frasassi uniscono natura, cultura e turismo sostenibile in un tour tra Genga e Sassoferrato
Dalle viscere della montagna alle sorgenti termali, dai sentieri del Parco Gola della Rossa e di Frasassi fino alle antiche manifatture del sentinate: il racconto del territorio prende vita grazie al progetto “Acqua e Zolfo: racconti di territori”, ideato dalle Terme di Frasassi per valorizzare un patrimonio unico che intreccia paesaggio, geologia, storia e identità locale.
Lo scorso fine settimana si è svolto un press tour riservato a Stefano Meconi, caporedattore di Turistipercaso.it, una delle principali testate italiane dedicate al turismo esperienziale e sostenibile. L’obiettivo: raccontare il benessere e la ricchezza culturale di Genga e Sassoferrato, offrendo ai lettori un reportage che unisce le cure termali, le emergenze naturalistiche e i percorsi storici legati all’acqua e allo zolfo.
Un itinerario tra natura, archeologia e manifattura
Il viaggio ha toccato i luoghi simbolo del comprensorio: dalle Grotte di Frasassi alle Terme di San Vittore, passando per il Parco dello Zolfo di Cabernardi, fino agli antichi borghi che custodiscono memorie di fede e lavoro. Il tutto con il contributo di guide, esperti e realtà locali che hanno offerto un quadro autentico della storia e delle potenzialità di questi territori.
Determinante è stata la collaborazione tra i Comuni di Genga e Sassoferrato, Grotte di Frasassi Srl, Ente Parco della Gola della Rossa e di Frasassi, Happennines Cooperativa di accoglienza e Parco dello Zolfo di Cabernardi.
Tra gli interventi più significativi quelli di Valerio Barberis e della famiglia Sermattei, che hanno illustrato il contesto storico legato al papato di Leone XII, e di Paolo Sebastianelli, che ha approfondito gli aspetti legati ai prodotti tipici e agli eventi culturali estivi. Emozionante anche l’incontro con Sandro Marchesi, artigiano e ideatore dell’atelier-laboratorio-museo del Jeans, dove tradizione e creatività si fondono nel segno della manifattura locale.
Il risultato è stato un affresco corale del territorio, in cui l’acqua, lo zolfo, le terme, i paesaggi e le persone diventano parte di un’unica narrazione. “Acqua e Zolfo” si propone così come modello di turismo integrato e consapevole, capace di valorizzare l’identità viva delle comunità locali e di raccontare la bellezza autentica dell’entroterra marchigiano.