Tuesday 27 May, 2025
HomeMarcheCultura MarcheAd Apiro un convegno per riportare a casa il Sacramentario di Frontale

Si è svolto domenica 25 maggio, all’interno della Sala consiliare del Comune di Apiro, un interessante convegno dal titolo: “Ridateci quel che è nostro: il sacramentario di Frontale”, organizzato dal Comune di Apiro e Legambiente. Il convegno era finalizzato a sensibilizzare la comunità su questo tema, a far conoscere gli eventi accaduti e raccogliere le firme per la petizione da presentare al Governo italiano.

Presenti all’incontro, moderato dal giornalista Giancarlo Sagramola: Ubaldo Scuppa (sindaco di Apiro), Francesco Ranciaro (presidente del circolo Legambiente “Il Grillo”), Paolo Gobbi (responsabile della campagna “Salvalarte 2025), Serena Epifani (direttore di “The Journal of cultural Heritage Crime”) e Giuseppe De Rosa (avvocato patrocinatore del procedimento giudiziario per la Parrocchia di Frontale).

Ha aperto l’incontro il Sindaco Scuppa sottolineando la scelta della data del convegno 25 maggio 2025, esattamente a 100 anni dal furto del messalino/sacramentario avvenuto nel 1925 nella chiesa di Frontale e nel giorno del patrono di Apiro, il 25 maggio. Ricordiamo che il sacramentario, ora conservato alla Pierpont Morgan Library, biblioteca pubblica di New York, è un prezioso messale risalente all’XI secolo, realizzato da San Pier Damiani e donato a San Domenico Loricato, in occasione della sua investitura a Priore (1049) dell’eremo benedettino intitolato alla SS Trinità, ubicato in una zona impervia della frazione Frontale di Apiro.

Il messalino era conservato nella chiesa di Frontale insieme al corpo del Santo. Inoltre il sindaco ha spiegato che la scelta del titolo del convegno “ridateci quel che è nostro” potrebbe risultare prepotente, ma rispecchia le aspettative che si hanno: “il messalino, infatti,  oltre al valore economico, per la gente del luogo era un simbolo, una reliquia, un oggetto di particolare devozione”. La parola è poi passata a Francesco Ranciaro che ha dato la motivazione di scegliere il sacramentario di Frontale per la campagna di Legambiente Salvalarte 2025: “il sacramentario è un simbolo del nostro territorio interno, territorio che spesso ha poca attenzione, oltre ad essere un importante simbolo d’arte e della spiritualità”.

E’ stato poi il momento di Paolo Gobbi che ha raccontato come l’evento Salvalarte nasce nel 1996 con l’intento di salvare i prodotti dell’uomo, quindi, come in questo caso, anche le opere d’arte: “è importante seguire la causa del Messalino, per la sua importanza storica e per il suo immenso valore”. Si è collegata on line Serena Epifani che ha spiegato che la sua rivista si occupa del traffico illecito di opere d’arte e per questo si è interessata anche del caso del Messalino di Frontale: “noi apparteniamo al patrimonio culturale e per questo i beni li rivogliamo a casa, perché in questi beni ci riconosciamo”. A chiudere gli interventi l’avvocato Giuseppe De Rosa che ha ripercorso le tappe  giudiziarie che hanno portato all’ultimo step che è quello della sentenza di confisca, cioè, dopo quattro gradi di giudizio iniziati nel 2016, la cassazione ha deciso che il sacramentario va riportato in Italia. “Ora inizia la parte più complicata, quella della Rogatoria internazionale, dove il Governo italiano deve interagire con la politica statunitense per far attuare il provvedimento di confisca. Proprio a questo serve la raccolta firme per la petizione, per dare un input al ministro degli esteri italiani”.

A conclusione del convegno si è potuto firmare, da parte dei presenti, la petizione che può essere sottoscritta anche on line sulla piattaforma www.change.org.

Per approfondire leggi anche articolo su capocronaca del 2023 al link https://capocronaca.it/storia-e-tradizione/riportare-a-frontale-il-messalino-di-san-domenico-loricato-la-proposta-di-irene-manzi/, dove anche l’on. Irene Manzi si era attivata con un’interrogazione parlamentare.

Autore

Cristiana Simoncini

Laureata in Lettere moderne, specializzata in valorizzazione e comunicazione dei beni culturali, è iscritta all’ordine dei giornalisti dal 2007 ed ha collaborato per svariate testate giornalistiche. Autrice di diversi libri di storia locale, è membro del comitato di redazione della Rivista “Quaderni storici Esini”. Attualmente lavora come operatrice di patronato.