Il 25 maggio si festeggia ad Apiro il Santo Patrono: Sant’Urbano, a cui è intitolata la chiesa Collegiata al centro del paese. La Collegiata di Sant’Urbano, in puro stile barocco, conserva al suo interno uno vero e proprio tesoro, chiamato “tesoro di Sant’Urbano” e colpisce per la sua maestosità, data dalla ricchezza scultorea degli arredi.
In questo periodo, durante la festa del patrono, era abitudine, fino al 2016 (anno della chiusura per il terremoto), addobbare l’intera chiesa con drappi damascati rossi seicenteschi e conservati preziosamente nella collegiata stessa. La chiesa mostrava così, ancora di più, la sua sontuosità e magnificenza.
La Collegiata è stata infatti voluta, commissionata e sovvenzionata da Gian Giacomo Baldini, nativo di Apiro e dottore personale di ben tre Papi. Proprio da Papa Urbano VIII ricevette la Bolla di erezione e costruzione, nel 1632, della chiesa Collegiata dedicata a Sant’Urbano, patrono di Apiro.
I festeggiamenti del 24 e 25 maggio
Nella giornata precedente il patrono, il 24 maggio, le vie del centro storico si animano di stand e bancarelle, per la fiera tradizionale che richiama tanta gente anche dei paesi limitrofi.
Nel giorno del patrono, il 25 maggio, spostandosi nella vicina abbazia di Sant’Urbano, la mattina presto, verso le 7, è possibile assistere, al fenomeno dell’occhio luminoso. Il fenomeno è stato recentemente scoperto e, da una decina di anni, gli appassionati si recano il giorno del Santo Patrono all’abbazia ed ammirano il raggio luminoso che entra, da un occhio posto sopra l’abside, attraversa l’abbazia e raggiunge un cerchio, scolpito nella pietra di una colonna della navata laterale sinistra, sovrapponendosi ad esso completamente.
Contemporaneamente, il fenomeno si manifesta anche all’interno della cripta, dove il raggio di luce, entrante dalla finestra dietro l’altare, colpisce un cerchio scolpito alla base di una sola delle colonne con la base circolare. Questo spettacolare evento si ripete il 19 luglio, per simmetria rispetto al solstizio d’estate.