Una serata di ricordi e l’occasione per salutate insieme il luogo dove sono cresciuti i campioni della scherma italiani. È quanto si è svolto lo scorso martedì presso il Palascherma di Via Solazzi in un evento celebrativo, pensato nell’ambito della mostra Jesi e il ‘900 verso il 2050, dedicato al Club scherma Jesi.
“Luoghi come questo evocano passato e futuro mentre nel presente raccoglie coloro che, non sono solo i talenti della della scherma jesina ma sono nostri cittadini. Un luogo dove si sono consolidate tante relazioni che hanno reso importante la vita degli atleti e della nostra città” ha affermato in apertura il sindaco Lorenzo Fiordelmondo.
Dopo di lui, la parola al presidente del Coni Marche Fabio Luna: “se parliamo di sport nella nostra regione la scherma di Jesi è quella che ci ha dato più soddisfazioni”. Un applauso, ha concluso, ” anche al nostro Tamberi che sarà portabandiera dell’Italia alle prossime Olimpiadi”.
Nel corso della serata, alcuni video per ripercorrere la passata storia del Club, mentre sul palco si sono alternati i ricordi di campioni e preparatori, dal passato al presente.
Tanti gli aneddoti ricordati, il passaggio del testimone di Triccoli a Stefano Cerioni, i racconti del maestro sul periodo della prigionia condivisi con Susanna Batazzi, l’oro a Barcellona vinto da Giovanna Trillini con il ginocchio rotto. “Ero la campionessa in carica ed è stato un periodo brutto – ha raccontato. Riuscii ad andare a Roma per fare riabilitazione in acqua e lì cambiarono molte cose. Mi presentai ad un’unica gara che fu l’Olimpiade. L’importante era arrivare a Barcellona e poter partecipare. Poi il sogno diventò realtà e portai a casa 2 medaglie d’oro“.
Infine, la parola ai campioni di oggi. Sul palco Tommaso Marini, Alice Volpi e le loro preparatrici Annalisa Coltorti e Maria Elena Proietti Mosca.
” Andiamo a Parigi con una grossa responsabilità e aspettative alte – ha affermato quest’ultima. I campioni citati hanno tutti vissuto questo tanto d’animo e hanno portato a casa i risultati che ci aspettiamo anche da loro” .
“A Jesi ho trovato un ambiente incredibile che mi ha dato la carica per diventare l’atleta che sono ora – ha aggiunto Marini. Ho vissuto un sacco di emozioni e questa è casa mia. Riguardo alle Olimpiadi, le affronterò come i mondiali, pensando di non avere niente da perdere“.
Protagonista delle conclusioni, il progetto del nuovo Palascherma e l’aggiornamento sui lavori da parte dell’Assessora alle opere pubbliche Valeria Melappioni: “ c’è una grande cura e attenzione nel seguire l’avanzamento dei lavori per garantire il rispetto dei tempi e fare in modo che Jesi possa avere la sua casa della scherma per l’estate” ha affermato.
” È stata rivista la posizione delle pedane per permettere una massima ottimizzazione degli spazi. Ci sarà una tribuna di 140 posti e la possibilità di avere una pedana mobile”.
Infine, la volontà di osare con l’utilizzo di nuovi materiali quali della rete stirata dorata ed un materiale tessile adoperato per la facciata. Quest’ultima sarà anche illuminata di notte“.
Consegnata al termine una targa celebrativa per i 40 anni di permanenza sul podio olimpico.