Di tutto, di più nei provvedimenti del giudice sportivo
Una pioggia di squalifiche e multe per la società campana, un autentico “bollettino di guerra” dopo il match di domenica scorsa contro Trieste.
Il giudice sportivo ha comminato un’ammenda di Euro 4.000,00 alla società per offese e minacce, collettive e frequenti, nei confronti degli arbitri, anche colpendo ripetutamente il plexiglass a protezione del tavolo degli ufficiali di campo e ammenda di Euro 1.000,00 per la presenza di persone non autorizzate all’interno del tunnel di accesso agli spogliatoi.
A queste si è aggiunta la squalifica del campo di gioco per 3 gare per invasione del campo di gioco da parte di più individui in due occasioni, nel corso della gara, a 2′ 47” del tempo supplementare, quando tre individui scavalcavano le transenne vicino ad uno dei canestri ed offendevano e minacciavano gli arbitri; fatto che costringeva gli arbitri a sospendere temporaneamente la gara per circa un minuto fino al rientro degli individui al di là delle transenne; alla fine della gara quando due individui si avvicinavano, isolatamente, agli arbitri offendendoli, uno dei quali anche inseguendoli all’interno del tunnel di accesso agli spogliatoi, fatto che non degenerava per l’intervento dei dirigenti della società ospitante.
Stangata anche nei confronti del patron del club, Aniello Longobardi, inibito per sette mesi fino al 7 agosto 2025, perché, per tutto l’arco della gara, offendeva gli arbitri e protestava avverso le decisioni degli stessi, anche sporgendosi, in diverse occasioni, dalle transenne e perché, al termine della gara, insultando e minacciando gravemente il secondo arbitro, sbatteva ripetutamente la porta dello spogliatoio degli arbitri, colpendolo in una occasione, con danno lieve ad una spalla. Inoltre la procura federale ha avviato un’ indagine per il dopo partita con le dichiarazioni del patron campano.