Saturday 2 November, 2024
HomeSportL’ultimo saluto a “Nicotina”

Per l’ultimo addio a Sergio Trozzi, tifoso storico della Jesina, si è riempita la curva del Carotti. Cori, striscioni, applausi, un fumogeno ovviamente rosso, come il colore della maglia dei leoncelli, prima della benedizione del feretro da parte di don Giuliano Fiorentini. Tanta gente per il funerale di un tifoso l’avevamo vista solo qualche anno fa, fuori dalla Chiesa delle Grazie per l’ultimo saluto a Stefano Forconi e ancora al Carotti per Diego Piersantelli, Red per gli amici. E come per Red la cassa con il corpo di Nicotina è stata appoggiata sul prato all’altezza del dischetto di rigore davanti alla curva.

Presenti tifosi della vecchia guardia, ma anche i più giovani, del resto Sergio Trozzi, fino allo scorso anno è stato una presenza costante al Carotti. Chi può dire di non averlo conosciuto? Presente anche l’ex preside dello Scientifico Massaccesi, alcuni ex alunni come il sottoscritto. Quel preside che lo rimproverava spesso quando lo trovava con in bocca la sigaretta, sua eterna compagna; da lì il soprannome Nicotina.

Un piccolo fuori programma non ha impedito a don Giuliano di procedere con la benedizione: quando si è reso conto che l’impianto di amplificazione del Carotti non andava, si è avvicinato alla rete e si è fatto prestare un megafono da un tifoso. Hanno fatto seguito poche ma significative parole. «Ora Sergio organizzerà il tifo dal cielo» ha affermato, prima di congedarsi.

Peccato aver chiuso il suo percorso da tifoso, proprio nel peggiore anno della storia recente della Jesina, sicuramente non lo meritava. Peccato aver visto alla cerimonia solo un paio di ex leoncelli: neanche questo ha meritato, sicuramente.

Autore

Giancarlo Esposto

Giornalista iscritto all’Ordine dei Pubblicisti dal 1985 – tessera n. 52020 - e scrittore. Ha all’attivo numerose collaborazioni con emittenti radio-tv e giornali su carta e online. Nel 2010 ha ricevuto la medaglia d’argento per i 25 anni di iscrizione all’Ordine, nel 2020 era nell’elenco dei premiati del Premio Giornalistico Nazionale Giuseppe Luconi. Come scrittore, dopo alcune pubblicazioni di sport, relative alla sua attività giornalistica e dedicate al vernacolo, si è dedicato alla narrativa, pubblicando 5 romanzi; il più recente "Anagramma di donne". Pochi mesi fa ha pubblicato il libro "Dal taccuino di un cronista", racconti di oltre trent'anni di giornalismo. Una delle sue frasi preferite: “La letteratura, come tutta l’arte, è la confessione che la vita non basta.” (Fernando Pessoa).