Il finale più amaro di una stagione difficile, tanti bassi e pochi alti, un rapporto di conflittualità tra parte dei tifosi e la società. Una vera “tragedia”, ci si consenta il termine, in senso sportivo. A fine partita il presidente Chariotti si è assunto ogni responsabilità: «la colpa è soltanto mia, non c’entrano allenatore, squadra, staff; sento di dovermi scusare con il pubblico, oggi più numeroso rispetto ad altre volte.»
Alla precisa domanda sul futuro della società, ha ribadito: «la situazione non cambia: ci sono due alternative, nessuno ci ha chiesto di cedere la Jesina, quindi Chiariotti va avanti, oppure chiudiamo.»
1.500 spettatori, come comunicato a fine partita dalla società, erano anni che al Carotti non si vedeva così tanta gente. L’obiettivo era aiutare la squadra a salvare la stagione e la categoria, poi però in mezzo al campo le solite incertezze, la difficoltà a segnare gol, gli errori difensivi letali, anche contro squadre non corazzate, tipo l’avversaria di oggi.
La partita
Le squadre iniziano la contesa con ritmi inizialmente bassi; sarà per il caldo, sarà per non scoprirsi più di tanto, ma il primo tempo è avaro di occasioni. Per vedere un tiro in porta bisogna aspettare l’11’; il calcio di punizione di Zandri, ben calibrato sembra destinato in fondo alla rete, ma Fall si distende e con la punta delle dita manda in corner.
Ritmi blandi anche dopo il riposo; al 14’ la Jesina si rende ancora pericolosa, Belkaid difende un buon pallone e viene atterrato a pochi centimetri dalla linea dell’area di rigore; qualcuno dal campo prova a invocare il penalty, ma l’arbitro Stanzani di Bologna è irremovibile. Belkaid sciupa tutto, il suo calcio di punizione colpisce un giocatore in barriera.
Al 23’si rende pericoloso Nazzarelli, entrato in campo 3’ prima al posto di Belkaid, il suo diagonale calibrato verso l’angolino, trova l’opposizione di Fabi che spedisce in calcio d’angolo. La Jesina continua a fare la partita, cercando la soluzione vincente per sbloccare il risultato: al 35’ discesa solitaria di Chacana, che, invece di stringere verso il centro, tenta la conclusione da posizione difficile, permettendo a Fall di bloccare la conclusione.
Pasticcio difensivo degli ospiti al 39’: Nazzarelli vola in contropiede, il portiere Fall è abbondantemente fuori area, ma l’attaccante jesino non riesce ad alzare la palla superandolo, così che la sua conclusione rasoterra, finisce con il colpire al corpo proprio il portiere.
L’epilogo ai supplementari
La partita vive il suo epilogo all’overtime: la Jesina ha prodotto tanto con grande dispendio di energie, è a questo punto che la squadra di Cuccù prova a cambiare l’inerzia del match. Il punteggio si sblocca all’11’ del primo tempo supplementare, grazie a Moretti, pronto a ribadire in porta, un pallone sul quale arrivano in contemporanea, ostacolandosi, il difensore Capomaggio e l’attaccante Curzi. Una vera doccia fredda, subire la rete, alla prima versa occasione costruita dagli avversari.
Tre minuti dopo Chacana prova a rendersi pericoloso e in effetti la sua conclusione a effetto passa molto vicina al palo, con Fall che dà l’impressione di non poterci arrivare. Saltano completamente gli schemi, la squadra si riversa nella metà campo ospite e in breve ci scappa il 2-0: al 15’ Islami anticipa tutti i difensori e insacca la rete che vale la sicurezza e la salvezza.
Partita pressoché finita, nel secondo tempo supplementare si gioca poco: Trudo chiede a Strappini di scendere in campo per tentare la rimonta, ma non c’è più niente da fare. Quando la barca fa acqua il capitano è sempre l’ultimo a mettersi in salvo, ma Trudo di certo non meritava di vivere questo epilogo.
Nel dopo partita succede di tutto: ogni porta di accesso a spogliatoi e sala stampa è serrata per disposizione delle forze dell’ordine, noi della stampa facciamo fatica a entrare, spiegando le nostre esigenze. All’interno il commissario di campo della F.I.G.C. sembra non gradire la nostra presenza, poi qualcuno spiega che siamo giornalisti e la cosa finisce lì.
Quindi un teatrino al quale assistiamo: due dirigenti ospiti piuttosto insistenti esigono che venga aperta la porta della biglietteria, con l’intento – crediamo – di conoscere l’entità dell’incasso, che come da regolamento andrebbe diviso tra le due società: «decido io», tuona il commissario di campo, invitandoli ad allontanarsi; certo il 35% su un incasso calcolato su 1.500 spettatori, farebbe gola a chiunque.
L’unico a rilasciare dichiarazioni, per precisa scelta, è il presidente Chiariotti. L’uscita dei giocatori dagli spogliatoi, scortati fino alle rispettive auto è mesta: piovono insulti, ma per fortuna non ci sono contatti con i tifosi.
JESINA-MONTURANO CAMPIGLIONE 0-2
JESINA Pistola, Grillo, Giovannini, Zandri, T.Capomaggio, Lucarini, Chacana, Zagaglia (1sts Trudo), Kouentchi (32’st Garofoli), Belkaid (19’st Nazzarelli), Re (44’st Ottaviani). All. Strappini
MONTURANO CAMPIGLIONE Fall, De Carolis, Fabi (25’st Curzi), D’Amicis (8’sts Adami), Finucci, Paniconi, Islami, Loviso, Moretti, Frinconi (7’st Muzi), Ezzatouni (33’st Rotondo). All. Cuccù
ARBITRO Stanzani di Bologna
RETI 11’pts Moretti, 15’pts Islami
NOTE ammoniti 44’pt T.Capomaggio, 45’ st Islami 7’pts Muzi; espulso Grillo dopo il fischio finale; spettatori 1500 circa, recuperi 0’+3’- 0’+3’; calci d’angolo 10-2.