La pesante sconfitta di ieri contro la Sangiustese e il conseguente faccia a faccia tra presidente, direttore sportivo, giocatori, con i tifosi, ha lasciato il segno.
Smaltita la delusione per l’insuccesso, il direttore sportivo Gianfranco Amici, ha rassegnato anticipatamente le proprie dimissioni. Anticipatamente perché aveva comunicato già qualche mese fa l’intenzione di farsi da parte dopo sei anni intensi.
Da tempo lui, il presidente Chiariotti, più in generale la società, erano nell’occhio del ciclone, oggetti di frequenti contestazioni da parte dei tifosi della curva.
In un comunicato stampa, che riportiamo integralmente, Amici ha spiegato le proprie ragioni:
“Oggi pomeriggio ho comunicato le mie dimissioni al presidente Chiariotti, come avevo annunciato ieri sera a un agguerrito tifoso di nome Giordano che ha esclamato che finalmente per lui era già una vittoria.
Questo fatto mi dà la possibilità, con qualche mese di anticipo, di esternare il mio pensiero, dato che è dall’ottobre scorso che ho comunicato alla società che, a fine campionato, avrei chiuso con il calcio.
Dopo sei stagioni di impegni e di responsabilità, ora a quasi 76 anni sento il loro peso.
Mi riprendo la mia vita con la soddisfazione e l’orgoglio di aver messo in questo lungo periodo al primo posto, da jesino vero, la squadra della mia città trascurando salute, famiglia e altri interessi.
Sono soddisfatto perché ho potuto valutare nel tempo quanto sia stato efficace il mio impegno, orgoglioso per essere stato una persona seria e corretta nei miei rapporti con l’ambiente in senso lato ma con particolare riferimento alla Jesina verso cui non ho mai, e ripeto mai, anteposto i miei interessi.
Dal mio punto di vista, una società seria non deve cadere nell’errore di andare oltre le proprie possibilità economiche perché, prima o poi, non ce la fa più ad andare avanti e di esempi ne abbiamo tanti.
Questo non vuol dire mancanza di rispetto verso i tifosi, ma vivere nella realtà del momento.
Solo attraverso un comportamento sano si può, nel tempo, sperare che altri si avvicinino alla società.
Di sicuro, alcuni nostri tifosi della curva (con il loro atteggiamento) non stanno dando una mano, convinti che tutto è loro dovuto per la storia e per il blasone… ma non tengono in considerazione a quale costo, a quante persone cadute nell’ingranaggio sono stati tolti serenità e beni.
Mi permetto di dire questo perché di queste situazioni ne ho vissute anche da vicino.
Ieri non mi è stata data la possibilità di parlare, ma, secondo loro, questa società non merita rispetto e deve avere solo obblighi nei loro confronti.
Termino rivolgendo un pensiero affettuoso a tutte le persone che operano all’interno della Jesina con grande impegno e senso di appartenenza, sempre più numerose e qualificate: un grande grazie a tutti loro.”
Adesso però si aspetto un segnale importante dalla squadra, a partire dal match interno di domenica con il Montefano.