Vittoria contro uno dei club più vincenti della storia della pallamano italiana
Bella vittoria della Publiesse Chiaravalle a Bolzano, sul campo di uno dei club più vincenti e prestigiosi della storia della pallamano italiana, con una prestazione fatta di personalità e qualità, sia in attacco che in difesa. Nonostante la sosta del campionato durata due mesi, alla ripresa delle ostilità la Publiesse Chiaravalle è tornata in campo con il giusto atteggiamento.
Il primo break del match è a favore dei locali che scappano sul +4 ;coach Guidotti corre subito ai ripari chiamando time-out. Scelta azzeccata, che porta i suoi frutti, la Publiesse trova più equilibrio e si rimette in corsa e si va al riposo si arriva in perfetta parità: 14-14. C’è però l’infortunio di Verdino, costretto a uscire dal campo.
Nella ripresa i biancoblu fanno ancora meglio: il Bozen prova più volte a mischiare le carte in difesa, ma la Publiesse riesce a trovare sempre la chiave giusta per andare in gol e compie l’allungo che si rivelerà poi fondamentale, se non decisivo, volando sul +5 (26-21). Il Bozen, trascinato da capitan Turkovic riesce ad acciuffare il 29-29 e l’inerzia sembra cambiare, ma Chiaravalle è decisamente in palla e così, Hammouda e Juan Pablo Cuello vanno in gol: 31-21. A quel punto padroni di casa riescono solo a dimezzare lo svantaggio. Finisce 31-30 per la Publiesse che rientra nelle Marche con due punti fondamentali per la classifica in ottica salvezza.
Nel prossimo turno, sabato 15, se le dovranno vedere, davanti al proprio pubblico con i campioni d’Italia del Fasano.
BOZEN-PUBLIESSE CHIARAVALLE 30-31 (p.t. 14-14)
BOZEN: De Ehrenstein, Trevisiol 1, Martinovic, Walcher 1, Zanon 1, Brantsch 4, Andelic, Sontacchi 4, Boev, Udovicic 12, Turkovic 7, Wiedenhofer, Tamanini, Gazzini, Galvan, Putzer. All. Dalvai.
PUBLIESSE CHIARAVALLE: Sanchez, Morettin 4, Vichi, Del Curto 3, Ceresoli, Brutti 3, Vieira 5, Salmonti, Hammouda 5, Di Domenico 3, Verdino 2, Solustri, Sampaolo, Ballabio, Santinelli, J. Cuello 6. All. Guidotti
ARBITRI: Rhim-Plotegher.
(foto Nicolò Dametto)