Ospite dello Juventus Club G. Scirea, Claudio Marchisio si racconta agli studenti a Teatro Farnese: “credete in voi stessi con perseveranza”
Un fine settimana dominato dal bianco e nero quello appena trascorso a Cingoli. In occasione del 40esimo anno dalla fondazione infatti, lo Juventus Club “Gaetano Scirea” è riuscito ad ospitare, nella città del balcone sulle Marche, l’ex centrocampista bianconero Claudio Marchisio. Tra venerdì e sabato, il Principino – questo il soprannome datogli dal compagno di squadra Balzaretti – è stato protagonista di tre occasioni: una giornata di calcio al Campo Sportivo “Magi” di Gabicce Mare insieme ai ragazzi dei settori giovanili dell’FC San Bartolo e del Gabicce Gradara, una cena solidale sabato sera alla quale hanno preso parte numerosi fan e una mattinata al Cinema Teatro Farnese di Cingoli, dove ha incontrato gli studenti dell’istituto comprensivo Enrico Mestica e del Liceo Leopardi, in un dialogo diretto ed informale, durante il quale il calciatore ha risposto alle domande e alle curiosità dei ragazzi.
Sul palco, insieme al campione bianconero, il sindaco Michele Vittori ed il presidente dello Juventus Club G. Scirea Mauro Del Bianco, moderati dal giornalista Giacomo Grasselli.
“Vi prego di ascoltare le parole di una persona che ha iniziato da giovanissimo ed ha raggiunto traguardi importanti – ha affermato rivolgendosi ai giovani in platea il primo cittadino. Al di là del colore è un’occasione unica ascoltare un campione come Claudio che dimostra come con sacrificio e passione si possa fare ciò che si sogna nella vita“.
“Il sogno che avevamo, a nome dello Juventus Club – ha aggiunto Del Bianco – era quello di portare un grande ospite per tutta la città ed il mio sogno era di sicuro Claudio Marchisio. Ci siamo riusciti e siamo onorati di ospitarlo qui, in un ambiente piccolo come il nostro che però sta crescendo parecchio“. Ai ragazzi: “togliete qualsiasi maglietta e portatevi a casa il possibile da questa mattinata“.
Il racconto di Claudio inizia dagli inizi, quando da adolescente giocava a calcio e per un momento ha pensato addirittura di smettere perché gli allenamenti lo portavano sempre più lontano dal luogo dov’era nato e fino ad allora cresciuto. Poi l’importanza fondamentale di allenatori e genitori: “i primi, degli educatori che ti insegnano, al di là del gesto atletico, le regole del gruppo e il valore del fare squadra“. I genitori invece, fondamentali averli accanto ma è importante che “non facciano pressioni sui propri figli lasciandoli liberi di scegliere in base a come si sentono“.
Tra i suggerimenti dati dall’ex calciatore ai ragazzi: “Abbiate senso di sacrificio e perseveranza. Quando si ha un sogno che è al di sopra di tutto il resto, credere in se stessi è veramente importante“.
Poi, spazio alle domande dei ragazzi, dal “cosa si prova ad indossare la maglia della nazionale?” a “cosa ne pensi del calcio a 5?“. Ma anche, “come si fa a coniugare sport e scuola“, “la partita più bella giocata” o “quella che invece pensava di vincere ma ne è uscito sconfitto“.
“Ce ne sono state tante – ha risposto Marchisio in riferimento a quest’ultima. Quando esci dalla partita devi chiederti se veramente hai fatto di tutto. A volte avere troppa convinzione in se stessi porta anche a perdere. Se da una parte è fondamentale credere nelle proprie capacità, dall’altra bisogna anche avere quel timore e quel rispetto dell’avversario che anche se potrebbe possedere meno capacità di te potrebbe crederci di più e quindi riuscire a batterti“.
Infine, l’ultima curiosità relativa alla decisione di smettere di giocare: “smetti perché subentra la consapevolezza dei tuoi limiti. Quando vedi che non hai più le caratteristiche per rimanere lì. Non sarei mai stato pronto a scendere di categoria quindi la consapevolezza mi ha portato a fare un passo indietro lasciando giocare chi è più giovane e forte“.
Spazio, prima dei saluti, agli autografi sulle innumerevoli maglie e cartoline portate per l’occasione dai ragazzi.