Monday 6 May, 2024
HomeMarcheCultura Marche“Umbertì. L’ultimo re di Ancona”, a Cinema Italia il docufilm sul vagabondo Umberto Ceccarini

Un mediometraggio, dalla durata di 40 minuti, nato dalla volontà di omaggiare uno dei personaggi simbolo di Ancona e della sua storia. “Umbertì – l’ultimo re di Ancona“, ideato da Tommaso Buglioni con la regia di Gino Bove è stato presentato lo scorso 10 dicembre all’auditorium Orfeo Tamburi e questo fine settimana tornerà in proiezione al Cinema Italia, domenica 25 febbraio alle ore 19.00.

Il film gode del patrocinio del Comune di Ancona e della Regione Marche, insieme al sostegno dell’associazione culturale Ankon Nostra. Un viaggio nel passato, attraverso i racconti di Rosina Andreoni Gianbartolomei, la titolare del locale di corso Mazzini punto di riferimento di Umberto Ceccarini, il vagabondo più conosciuto e amato della città. Insieme agli aneddoti di coloro che l’hanno conosciuto. Ad interpretare Umbertì è Fabrizio Redaelli. Nel cast anche Julia Moroni e Luigi Alberto Pucci, l’autore della celebre foto di Umbertì in taverna, mentre Dario Cassini, Gianmarco Frasca e Luca Violini interpretano in parole e musica alcune poesie della raccolta pubblicata da Buglioni nel libro “Umbertì, slittamenti dell’anima dell’ultimo re di Ancona”. Musiche di Domenica Vernassa, Flavia Stoppa e Tommaso Tittarelli. Hanno collaborato anche Luigi Brecciaroli (Radio Arancia) e il musicista Rexanthony. 


“Un documento con pennellate poetiche e malinconiche, scorci della città e del suo mare, il suo traffico e la sua gente, dove Umbertì ha trovato asilo, rifugio, amore ed amicizia” spiega Tommaso Buglioni. Racchiude scorci della città, testimonianze e sguardi rubati dall’apparecchio fotografico; lo abbiamo realizzato in maniera casalinga, grezza, improvvisato, rubando il tempo ai nostri lavori e famiglie, fortemente genuino, senza intenzioni di lucro, che sottolinea con vigore, l’amore per il personaggio, la città ed i suoi abitanti“.

Da non anconetano, quella di Umbertì è una figura che mi ha rapito appena sono arrivato qui nel 2013– spiega Bove Ginomi chiedevo chi fosse quello che io credevo un ordinario clochard e perché catturasse l’attenzione di una città intera. Ho realizzato un servizio giornalistico, ma volevo di più. Volevo, per quanto possibile, esplorare la sua anima e quando l’ho intravista, volevo farla un po’ mia. Ho capito che non era un clochard, era un uomo che ha scelto di essere libero e ci è riuscito. Alzi la mano chi non vuole lo stesso, ma per paura o per vincoli si è fermato al “pronti-via”. Ho raccontato un uomo pronto alla libertà, che se l’è presa e che sinceramente invidio. Ecco, quando Tom mi ha commissionato il lavoro si sono incrociate due strade e il “sì” è stato automatico. Come Tom dedico questo lavoro a questa città, che mi ha ospitato. Che ho imparato ad amare e che amerò sempre, finché ci resterò e oltre“. 

Una parte dell’incasso sarà destinato in beneficenza al Centro Papa Giovanni XXIII.

Autore

Giorgia Clementi

Nata sotto il segno del leone, cresciuta nella capitale del Verdicchio. Dopo la maturità classica al Liceo Vittorio Emanuele II di Jesi scopro l'interesse per il mondo della comunicazione che scelgo di assecondare, dapprima con una triennale all'Università di Macerata, ed in seguito con una laurea magistrale in Giornalismo ed editoria all'Università di Parma. Spirito d'iniziativa, dinamismo, (e relativa modestia), i segni che mi contraddistinguono, insieme ad un amore unico per le bellezze del mio territorio.