All’Azienda Ospedaliero-Universitaria delle Marche, eseguito per la prima volta un intervento in ecoendoscopia su due pazienti affetti da tumore del pancreas
Negli ultimi giorni, presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria delle Marche (AOUM), è stato realizzato un importante intervento mini-invasivo su due pazienti affetti da tumore neuroendocrino del pancreas, marcando una prima assoluta per la sanità marchigiana. Il trattamento, eseguito dal Prof. Marco Marzioni e dal Dr. Giuseppe Tarantino, con il supporto del Prof. Stefano Crinò dell’Università di Verona, ha utilizzato una tecnologia innovativa che ha permesso di evitare la chirurgia maggiore.
Un intervento pionieristico con radiofrequenze sotto guida ecoendoscopica
L’innovativo approccio è stato illustrato dal Prof. Marco Marzioni, che ha spiegato la procedura: “L’intervento ha previsto l’ablazione delle lesioni tumorali mediante radiofrequenza sotto guida ecoendoscopica. Grazie a una sonda ecografica, abbiamo raggiunto le lesioni del pancreas e, utilizzando radiofrequenze, abbiamo ‘bruciato’ selettivamente le cellule tumorali“. Questa tecnica permette di trattare lesioni che non sono aggredibili tramite chirurgia tradizionale, aprendo nuove prospettive per la cura di patologie complesse come quelle pancreatiche.
Un trattamento risolutivo per i pazienti affetti da insulinoma
I due pazienti trattati soffrivano di una forma di tumore neuroendocrino, l’insulinoma, che causava crisi ipoglicemiche pericolose e richiedeva terapie specifiche. Il Dr. Giuseppe Tarantino ha precisato che, a poche ore dall’intervento, i sintomi dei pazienti erano completamente scomparsi e, dopo pochi giorni di osservazione, sono stati dimessi. “Siamo molto felici per loro, anche perché l’alternativa sarebbe stata una chirurgia maggiore del pancreas“, ha aggiunto.
Un’alternativa alla chirurgia tradizionale
Solitamente, l’insulinoma del pancreas viene trattato con la chirurgia, ma l’intervento mini-invasivo eseguito ha dimostrato come, in determinati casi, si possano offrire soluzioni altrettanto efficaci senza ricorrere a interventi invasivi. Il Prof. Antonio Benedetti, Direttore della Clinica di Gastroenterologia, ha sottolineato l’importanza dell’innovazione tecnologica: “questi casi clinici dimostrano l’impatto diretto della tecnologia nel migliorare la salute dei pazienti. Inoltre, evidenziano il valore della gestione multidisciplinare, resa possibile dalla collaborazione con diverse cliniche specialistiche.”
La forza del lavoro di squadra
Grande soddisfazione è stata espressa anche dal Direttore Generale dell’AOUM, Dr. Armando Marco Gozzini, che ha elogiato il lavoro di squadra e la dedizione dei professionisti coinvolti. “Questi interventi dimostrano la grande professionalità e l’impegno profuso per affrontare e risolvere situazioni di salute complesse“, ha dichiarato.
Anche il Rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Prof. Gian Luca Gregori, si è congratulato con le equipe coinvolte, sottolineando l’importanza della ricerca scientifica e della formazione interdisciplinare per il progresso della medicina: “Investire nell’alta formazione e nella ricerca è fondamentale per mantenere l’eccellenza sanitaria a beneficio di tutta la comunità“.
L’intervento realizzato rappresenta un importante traguardo non solo per la sanità marchigiana, ma anche per il panorama medico nazionale, dimostrando come l’innovazione e la collaborazione possano offrire soluzioni sempre più avanzate e meno invasive per la cura di malattie complesse.