Saturday 27 April, 2024
HomeMarcheBelardinelli (Vis Pesaro): “Gabrielloni del Como un esempio. E Spalletti…”

Italia di Luciano Spalletti verso Euro 2024: prima o poi bomber Alessandro Gabrielloni del Como potrà avere una ‘piccola’ chance nella Nazionale Azzurra di mister Spalletti? Lo abbiamo chiesto a chi lo ha visto crescere da vicino… “Alessandro Gabrielloni è nato col pallone tra i piedi e ha qualità indiscusse, meriterebbe la Nazionale. Vi spiego il perché…”. Grande dose di carica e determinazione per mister Stefano Belardinelli, jesino doc classe 1961. 

Belardinelli, attuale allenatore dell’Under 15 della Vis Pesaro (Lega Pro) e collaboratore tecnico nello staff della prima squadra pesarese, è proprio colui che ha allenato un giovanissimo e ‘sconosciuto’ Gabrielloni nella Juniores Jesina Nazionale stagione 2010-2011. E’ stato il primo ‘gestore’ di Alessandro, prima del passaggio del bomber di Jesi nella formazione principale (Serie Dda cui spiccò presto il voloDi seguito l’intervista integrale a mister Stefano Belardinelli che svela ricordi, aneddoti e segreti dell’autentico ‘Golden Boy’ jesino anno 2010.

Buongiorno Stefano, cosa significa per te vedere, a distanza di 14 anni, un fuoriclasse Made in Jesi come Alessandro Gabrielloni lottare per un posto al sole in Serie A?

“Una grande emozione per il sottoscritto vedere Alessandro a questi livelli. Direi, comunque, che non mi stupisce del tutto: in campo, infatti, era sempre il giocatore che si evidenziava e in allenamento il giocatore che lavorava al massimo per sé e per gli altri. Alessandro, già nel 2010, quando vedeva un pallone prendeva e calciava senza pensarci. Da parte mia è stato un piacere averlo allenato in quell’anno ed è ancor più bello vederlo oggi in contesti importanti come merita”.

Che tipo di giocatore era Gabrielloni nel 2010? Vuoi svelarci qualche particolare aneddoto di quella stagione Juniores?

“Era un ragazzino molto motivato. Aveva soli 16 anni ed era già dedito quotidianamente al dovere, al sudore, alla fatica e al sacrificio. Concetti di fondamentale importanza per un allora giovanissimo attaccante. Ricordo che aveva una passione infinita per il calcio, come d’altronde ce l’ho io. Dunque mi sono sempre rivisto nel suo amore agonostico… Valori umani e comportamentali lo hanno sempre contraddistinto, così come le sue qualità tecniche. In quel periodo (2010-2011, ndr) la Juniores Nazionale della Jesina era serbatoio importante per la prima squadra”.

“Nella serie D c’era la regola che richiedeva la presenza di diversi elementi fuoriquota. Tra questi era entrato anche Alessandro. Col duro lavoro e il sacrificio si era subito guadagnato sul campo la mia stima. Ma anche la fiducia e la scelta dell’allenatore della prima squadra (Fenucci, ndr) che lo porterà poi a debuttare con il team principale. Ribadisco che a Jesi, nel settore giovanile, Alessandro Gabrielloni tecnicamente e fisicamente si presentava molto bene. Aveva indici importanti per un ragazzo giovanissimo come lui”.

Puoi farci un confronto tra il Gabrielloni giovanissimo di Jesi e quello maturo di oggi al Como? “Ale è cresciuto tanto negli anni, anche a livello fisico. Sicuramente a livelli elevati come la Serie B contano molto ingredienti come l’approccio all’allenamento, l’atteggiamento, il comportamento. E Ale, anche in questa scelta particolare, sin da piccolo si dimostrava serio e intelligente, sempre rispettoso di quello che gli veniva richiesto. A mio avviso è davvero una mosca bianca per quello che riguarda l’atteggiamento dentro e fuori dal campo. Dico questo perché nell’era moderna si fa fatica a trovare tali elementi qualitativi nei ragazzi…”

“Insomma, Gabrielloni è un esempio per tutti coloro che aspirano ad arrivare a certi livelli, cercando altresì di capire come Alessandro ci è arrivato. Anni intensi (senza social network, ride – ndr) fatti di sacrifici, impegno, senso di responsabilità. Non dimentichiamo nemmeno lo star lontano dalla famiglia e il saper lavorare nel calcio anche in ambienti particolari. Ambienti, per così dire, dove sei solo contro tutti e dove devi essere abile a guadagnarti la stima dell’ambiente medesimo. Direi che mentalmente e caratterialmente l’esperienza che Alessandro ha fatto in serie C è stata assai utile ai fini di una crescita a 360 gradi. In estrema sintesi, Ale dove è andato è sempre riuscito a lasciare un segno, un’impronta tangibile”

Cosa ti ha stupito o ti colpisce di più di Gabrielloni? Ha sempre avuto un qualcosa di speciale nel suo dna?

“La dote di Gabri-Gol è che sin da piccolo ha avuto quella fame agonistica, quella voglia di vincere sempre. Quella voglia matta di bucare la rete… Cerca sempre di mettere tutto se stesso in campo, dando anima e corpo. E, alla fine, ad allenatori e tifosi non resta che apprezzare ed applaudire di fronte a situazioni simili…”.

A tuo avviso a che giocatore può essere paragonato oggi Gabrielloni? In una nostra recente intervista, Alessandro ci aveva rivelato di non saper eccellere in uno specifico fondamentale, ma di saper fare un po’ di tutto. Condividi questa tesi? “Fare somiglianze è sempre difficile, a mio modo di vedere ognuno ha le sue peculiarità. Gabrielloni secondo me è un tipo di attaccante molto importante per una squadra. Nel modo di essere propositivo, nella pressione, nello stile di gioco e anche dal punto di vista caratteriale. Gabrielloni attacca e difende allo stesso tempo. E se consideriamo che oggi i ruoli stanno un po’ scomparendo a favore delle funzioni, la sua funzione al Como lo sta ripagando in questi anni a suon di risultati e di gol”.

Alex Gabrielloni è uno dei protagonisti assoluti con la maglia del Como. E’ sempre più l’idolo della tifoseria, come ci ha confermato in queste ore anche il giornalista comasco Fabrizio Biasin. Sinceramente mister: pensi davvero Alessandro sia pronto per il salto di categoria? “Senza dubbio Alessandro fa parte di un contesto calcistico molto importante e di assoluto livello quale il club lariano.  Sta regalando belle soddisfazioni ai tifosi, e più in generale a tutto l’ambiente a suon di gol”.

“Promozioni dalla C alla B, grandi reti, tante soddisfazioni ed emozioni: direi che Alessandro sta confermando ancora una volta eccezionali valori sportivi, umani e comportamentali. E’ un ragazzo bravo e merita tutto il meglio. La Serie B di certo è l’anticamera della massima serie. E giocatori dello spessore di Alessandro meritano a mio giudizio di essere ‘attenzionati’ e di avere un’opportunità magari nei vari stage che le nazionali organizzano. Credo tuttavia che Ale avesse già meritato l’opportunità di fare e maturare questa esperienza. E comunque, ripeto, quello che ha fatto finora è qualcosa di importante ed entusiasmante”.

Mister, il tuo è un chiaro messaggio al CT  Luciano Spalletti… “Non scherziamo dai (ride, ndr). Ma magari, parlando in generale, un’occhiata alla serie cadetta non farebbe male. Ripeto: secondo me Gabrielloni, prima o poi, meriterebbe la chance azzurra”.

Per concludere: vuoi lanciare un saluto o un pensiero ad Alessandro Gabrielloni? “Alessandro è un gran bravo ragazzo e ha una grande famiglia alle spalle. Sicuramente, da parte mia, gli auguro le migliori fortune professionali e di raggiungere la Serie A col Como. E presto… anche la maglia della Nazionale Azzurra che merita senza dubbio”.

Mister Belardinelli, il nome una garanzia: il primo “gestore” di Gabrielloni a Jesi (2012) prima del suo debutto in serie D

Belardinelli, il primo ‘gestore’ di Gabrielloni Jesi (2010) prima del suo debutto in prima squadra (Serie D), è certamente un mister con la m maiuscola. Volto noto del calcio marchigiano e non, è uno dei più grandi esperti in materia di settore giovanile. Tra le sue esperienze quella con l’Anconitana (Juniores Regionale e collaboratore prima squadra) e Gubbio (ex Berretti), ma anche Giovane Ancona e Fabriano. Per Stefano la formazione è uno stile di vita. “Se vuoi allenare devi avere competenze elevate, devi girare, vedere, essere curioso, investire su te stesso”. Numerose le avventure manageriali di Belardinelli (dipendente in banca, ormai “quasi” pensionato”) che ha partecipato, anche negli ultimi anni, a diversi incontri formativi con blasonati club calcistici e roster di livello internazionale.

Tanti allenamenti seguiti da vicino ovvero prestigiose opportunità di seguire in diretta le sedute di società rilevanti, a tu per tu con metodologie teoriche e pratiche, valori, filosofie di gioco innovative e autentici stili di vita calcistici. Tra le sue recenti esperienze in tal senso troviamo quella all’Anderlecht. “Sono stato anche a Lisbona, sponda Benfica, quindi a Rotterdam (Feyenoord Academy Staff) e a Zagabria con la Dinamo: anch’essa può vantare un forte settore giovanile”. Anche a Belardinelli vogliamo augurare le migliori fortune professionali!

Le dichiarazioni di Alessandro Gabrielloni (Como) in una recente intervista

Per chi non lo sapesse, Alessandro Gabrielloni, nato a Jesi il 10 luglio 1994, inizia da giovanissimo la sua carriera nel settore giovanile della Jesina Calcio, la città natale di Roberto Mancini. Durante l’annata 2010 viene aggregato alla prima squadra di mister Fenucci, con cui per tre stagioni giocherà nel campionato di Serie D. Negli anni seguenti matura svariate esperienze con Maceratese, Cavese, Campobasso, Taranto…trascorrendo anche un brevissimo periodo al Martina (Lega Pro). Dopo aver trascorso sei mesi al Bisceglie in Serie C, a inizio 2018 passa al Como, in Serie D. Qui si imporrà presto come uno dei più prolifici goleador della storia del club. Con i lariani vince ben due campionati, festeggiando sul campo a suon di gol la promozione in Serie B nel 2021. Ora il sogno si chiama Serie A. E il suo contratto scade il 30 giugno 2027…

Da alcuni Gabrielloni è considerato l’unico calciatore jesino ad aver raggiunto elevatissimi livelli negli ultimi tempi. “Non mi piace giudicare né fare troppi calcoli o considerazioni – confessò Gabrielloni in una nostra recente intervista esclusiva– Di certo non va dimenticato un calciatore come il centrocampista di Jesi Lorenzo Carotti”. Scherzo del destino, lo jesino Carotti (classe ’85, che faceva parte di recente della rosa del Montefano Calcio) giocò da titolare proprio nel Como nel 2004 in serie C. Il tutto prima di approdare in serie B con la Cremonese. Carotti giocò fino all’Under 20 della Nazionale azzurra. Oltre ai soliti noti (da Roberto Mancini a Sergio Paolinelli), uno degli ultimi jesini “famosi” fu il portiere Marco Cerioni. Cerioni indossò la maglia dell’Ancona fino al 2014 (serie A), con esperienze indimenticabili anche in Coppa Libertadores.

Tutta la famiglia, i genitori, i tre fratelli e la sorella Marta (brillante laureata Univpm – Università Politecnica delle Marche), hanno sempre sostenuto il buon Alex durante il suo percorso. “In particolare devo ammettere che i consigli tecnico-tattici di mio fratello Tommy ai tempi della Jesina hanno acquisito nel corso degli anni una notevole importante. Questo ai fini di una mia crescita a 360 gradi”. Queste le parole di Alessandro Gabrielloni, sempre in una nostra intervista.

Dai tempi della Juniores Jesina in avanti, ho cercato di lavorare duro, giorno dopo giorno. Sicuramente senza avere paura di pormi limiti. E aggiungere ogni volta quel qualcosa in più al mio bagaglio tecnico e umano. Non credo di eccellere oggi in un particolare fondamentaleSo fare un po’ di tutto e cerco di lavorare costantemente al servizio della squadra, applicandomi al massimo sotto ogni aspetto”. Le confessioni di Alex sempre ai nostri microfoni nella primavera 2021.

Talento puro classe ’94 nato e cresciuto a Jesi, con successive esperienze alla corte di Maceratese, Taranto, Campobasso (tutte con mister Massimiliano Favo; “Ha puntato forte su di me e non smetterò mai di ringraziare il mister”, così Alex), Martina Franca, Cavese e Bisceglie, Gabrielloni da inizio 2018 indossa la divisa del Como con cui ha centrato la promozione in Lega Pro nella stagione 2018-19. Per lui 12 reti e la vittoria del prestigioso trofeo Stefano Borgonovo (unico jesino ad averlo sollevato).

Dulcis in fundo, i complimenti giunti a Gabrielloni dal suo idolo Alex Del Piero nell’aprile 2020, in occasione della sua Laurea Unimc in Economia, Banche, Aziende e Mercati. Indimenticabile il collegamento televisivo su Sky Sport. Una “insolita” laurea a distanza (per via del Covid) davanti a un computer. Sopra giacca e camicia, sotto i pantaloncini del suo club. Una tesi in cui Gabrielloni ha voluto analizzare e commentare interessanti dati Istat con particolare riferimento all’anno 2019.

Periodo storico durante il quale si registrava un innalzamento dell’età media della popolazione italiana e una diminuzione del tasso di natalità. Ciò con inevitabili conseguenze sul settore economico-finanziario, sanitario e pensionistico nazionale. “La laurea? Un momento che ricorderò a lungo”. E noi speriamo di ricordare a lungo anche questo suo finale di stagione, col sogno serie A. In bocca al lupo ad Alessandro Gabrielloni con l’auspicio da parte di tutti gli jesini, marchigiani e appassionati di vederlo presto protagonista in serie A.  Foto da FB Stefano Belardinelli

Gabrielloni Alessandro Unimc – laurea bomber Como (Serie B)
Autore

Daniele Bartocci

Giornalista iscritto all'ordine, vincitore di vari premi di giornalismo, comunicazione e food in Italia. Tra questi il premio miglior blogger sportivo 2022, il premio Giovanni Arpino Inedito di Torino 2020 e il premio Myllennium Awards, premiato da Presidente Coni Malagò e da ex Ministro Sport Spadafora, nel 2020 e anche nel 2019. Riceve il Premio Giornalista dell'anno nel 2021 a Milano (Le Fonti Awards) e Professionista dell'Anno Comunicazione Food presso Piazza Affari - Borsa di Milano in occasione di Innovation&Leadership Awards 2022. Tra le eccellenze italiane del food nel 2022, vincitore del premio Food&Travel Awards 2022 e nella top10 del premio BarAwards. Giudice del programma tv King of Pizza. Vincitore del premio 100 Eccellenze Italiane 2023 a Montecitorio e de lPremio Cinque Stelle d'Oro della Cucina Italiana 2024.