Il Teatro Comunale Cortesi si è trasformato, venerdì sera, in una vera e propria agorà culturale per la cerimonia di consegna della XXI edizione del Festival e Premio Nazionale Franco Enriquez, appuntamento che ogni anno celebra il teatro, l’arte e la comunicazione capaci di coniugare estetica e impegno civile.
La serata, guidata dal direttore artistico Paolo Larici, ha posto al centro un tema di forte impatto: la follia. Non un semplice filo conduttore, ma un richiamo diretto all’universo di Luigi Pirandello, evocato dallo stesso Larici attraverso la prefazione a Sei personaggi in cerca d’autore e il riferimento a Enrico IV. Le maschere, simbolo cardine della poetica pirandelliana, sono state interpretate come strumenti di sopravvivenza, mediazione e rivelazione della frattura tra realtà e finzione scenica.
Un premio radicato nel territorio
L’importanza della manifestazione è stata sottolineata dal sindaco Filippo Moschella, che ha ribadito il riconoscimento istituzionale e comunitario del Premio, sostenuto non solo dal Ministero della Cultura e dalla Regione Marche, ma anche dalla Riviera del Conero e dal Comune di Sirolo. Al suo fianco, il consigliere regionale Mirko Bilò, che ha consegnato ai premiati la tradizionale maschera del teatro, simbolo del legame tra memoria e creatività.
I protagonisti della XXI edizione
Il palcoscenico del Cortesi ha accolto figure di primo piano del panorama teatrale e culturale italiano. Tra i premiati:
- Anna Teresa Rossini, attrice senigalliese, che ha rinnovato l’impegno a mantenere vivo il dialogo con il pubblico;
- Giacomo Poretti, che ha ricordato la rarità dei riconoscimenti alla comicità in Italia;
- Elio De Capitani, Corrado Tedeschi, Paola Minaccioni, Mauro Lamantia, Horacio Czertok, Claudio Longhi, Giampiero Beltotto, Enrico Baraldi, Nicola Borghesi e la Compagnia Kepler-452.
Spazio anche alla musica con il premio a Federico Mondelci e l’omaggio a Ivan Graziani, mentre la drammaturgia è stata celebrata con i riconoscimenti a Norma Martelli, la Piccola Compagnia della Magnolia, Silvia Colasanti e Dario D’Ambrosi.
Un ponte tra tradizione e futuro
Nel corso della serata, le parole degli artisti hanno messo in evidenza il ruolo del teatro come esperienza collettiva e formativa. Giampiero Beltotto ha ricordato l’importanza della scuola di teatro come fucina di crescita personale e professionale, mentre l’intervento di Poretti ha posto l’accento sul valore sociale della comicità, capace di illuminare la realtà con leggerezza e profondità.
La XXI edizione del Premio Franco Enriquez si è così confermata non solo come celebrazione di eccellenze artistiche, ma anche come spazio di riflessione critica sulla società e sul rapporto tra maschere, identità e follia. Un appuntamento che rinnova ogni anno il suo legame con il territorio e, al tempo stesso, guarda lontano, facendo del teatro uno strumento di cittadinanza e consapevolezza.