Separazioni conflittuali: un convegno a Macerata sul ruolo di avvocati, psicologi e assistenti sociali
Le separazioni altamente conflittuali nelle Marche sono in aumento, con gravi ripercussioni sui minori coinvolti. Questo fenomeno è stato il tema centrale di un tavolo tecnico interdisciplinare tenutosi all’auditorium universitario di Macerata. L’evento è stato organizzato dall’Ordine degli Psicologi delle Marche, dall’Ordine degli Avvocati di Fermo e Pesaro, dall’AIAF, dall’Ordine degli Assistenti Sociali, dall’Università di Macerata e dal Consiglio Regionale delle Marche. Tra i partecipanti, anche Paolo Vadalà, presidente del Tribunale di Macerata.
Il ruolo degli psicologi
Ilenia Marinelli, psicologa, psicoterapeuta e consigliere dell’Ordine degli Avvocati delle Marche, ha sottolineato che “negli ultimi anni i casi di separazioni altamente conflittuali sono aumentati nel numero e nell’intensità, nelle Marche sono praticamente raddoppiati. I minori arrivano sempre di più dai giudici e dai servizi pubblici e privati.” La riforma Cartabia ha introdotto importanti novità, tra cui il ruolo del Consulente Tecnico di Ufficio, nominato dal giudice per conoscere il nucleo familiare e proporre un progetto per il minore e la famiglia. Katia Marilungo, presidente dell’Ordine degli Psicologi delle Marche, ha aggiunto: “un avvocato deve sapere cosa fa uno psicologo e viceversa. La finalità è capire e aiutare i minori e le famiglie. Come Ordine, promuoviamo sempre l’interdisciplinarietà per affrontare meglio i bisogni dei nostri interlocutori.”
Gli assistenti sociali e la riforma Cartabia
“La riforma Cartabia ha migliorato i tempi tecnici dei processi e degli affidi ai servizi sociali – ha osservato Elisabetta Ripari, assistente sociale specialista presso il consultorio familiare di Tolentino. Tuttavia, non abbiamo registrato variazioni nei dati sui maltrattamenti. I numeri sono in aumento, sia per quanto riguarda il genere che i minori. Un altro dato allarmante riguarda i maltrattamenti tra minori stessi, anch’essi in aumento. L’intervento richiesto dai servizi sulle famiglie ha tempi molto ristretti, mentre il recupero di un minore o della sua famiglia richiede tempo. Ci occupiamo di sanità, ma spesso siamo relegati a fare solo valutazioni, perdendo di vista la fase preventiva di accoglienza della famiglia.”
Gli avvocati
Riguardo il ruolo degli avvocati, Marina Guzzini, presidente dell’AIAF Marche, ha evidenziato che “il livello di allarme è nazionale. Le cronache ci aggiornano su fatti estremi che coinvolgono minori. Nelle Marche non ci discostiamo dalla media nazionale e abbiamo un incremento di casi di violenza. Grazie alla sensibilizzazione delle associazioni specialistiche, c’è più preparazione culturale. Prima c’era un muro tra le vittime di violenza e la possibilità di denunciare. Con l’aiuto delle forze dell’ordine e altre figure sinergiche, cerchiamo di trovare soluzioni. Possiamo vincere la battaglia, ma per la guerra c’è da aspettare ancora.”
L’incontro ha infine messo in luce l’importanza della collaborazione interdisciplinare per affrontare il crescente problema delle separazioni conflittuali e delle loro ripercussioni sui minori. La riforma Cartabia rappresenta un passo avanti significativo, ma il lavoro congiunto di psicologi, assistenti sociali e avvocati è fondamentale per comprendere e soddisfare i bisogni dei gruppi vulnerabili, con l’obiettivo di promuovere un ambiente più sicuro e di supporto.