Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci: ai marchigiani “siate orgogliosi di essere gente di provincia”
Una cerimonia ricca di ospiti ed autorità per inaugurare l’anno di Pesaro Capitale della cultura. Il programma della giornata era stato annunciato gli scorsi giorni e alla presenza del Presidente Mattarella alla Vitrifrigo Arena la città aveva da subito risposto con la volontà di esserci. Così, il Palazzetto pesarese ha registrato stamattina il tutto esaurito, con ottomila persone accorse per accogliere il Presidente della Repubblica.
Alle 11.00 l’ingresso di Sergio Mattarella ed il saluto alle autorità presenti, tra cui il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli ed il sindaco di Pesaro Matteo Ricci. Subito dopo, l’inno d’Italia, l’inno europeo e l’inno di Pesaro, insieme all’omaggio musicale a Rossini, eseguiti dall’Orchestra Olimpia di Pesaro diretta da Francesca Perrotta.
Un momento istituzionale di alto valore, guidato dal mattatore della mattinata, Paolo Bonolis chiamato ad accogliere ed invitare le autorità sul palco.
Matteo Ricci: “racconteremo la bellezza della provincia italiana”
È il primo cittadino di Pesaro Matteo Ricci ad aprire le danze. “Se siamo qui oggi è perché dieci anni fa abbiamo proposto un patto ai pesaresi per uscire dalla crisi economica che ci aveva colpito. Ci siamo stretti la mano e abbiamo deciso di puntare su cultura e turismo – afferma dal palco. Avevamo proposto un patto che mettesse al centro le aziende manifatturiere. La bellezza può essere per l’Europa e per l’Italia un motore di sviluppo. In questo anno racconteremo la cultura della nostra terra, una cultura del fare, del genio dei nostri imprenditori. Illustreremo la bellezza della Provincia italiana, che spesso non ha i riflettori addosso. L’Italia non è solo grandi città, è fatta di piccoli centri. Noi marchigiani dobbiamo essere orgogliosi di essere gente di provincia, perché la gente di provincia sa di dover correre più degli altri per arrivare. Ricordandoci però di non essere mai provinciali, perché essere provinciali vuol dire volare basso mentre noi dobbiamo volare alto. Per un anno avremo i riflettori accesi. Andiamo a meritarceli insieme, mostriamo la nostra bellezza, cambiamo il futuro della nostra terra per le nuove generazioni e andiamo a dimostrare che siamo una delle regioni migliori del paese”.
Acquaroli: “con Pesaro capofila le Marche rilanciano il loro valore”
“Le Marche tutte sono terra di cultura” ha aggiunto il Presidente della regione Marche Francesco Acquaroli ricordando gli innumerevoli autori ed artisti marchigiani, protagonisti della cultura nazionale. “La terra di Rossini, Raffaelo, Bramante, Federico da Montefeltro, ma anche Leopardi, Gentile da Fabriano, De Magistris, Lorenzo Lotto e Carlo Crivelli, Maria Montessori e Enrico Mattei, personalità che hanno lasciato segni tangibili riconosciuti da tutto il mondo, che sono stati ispirati dalla bellezza del territorio marchigiano. Ripartendo dal legame tra uomo e natura, le Marche, con Pesaro capofila, riscoprono e rilanciano il proprio valore“.
A seguire l’Assessore alla bellezza e vicesindaco di Pesaro Daniele Vimini che ha spiegato il progetto per il quale 50 comuni della provincia, a turno affiancheranno Pesaro come Capitali per una settimana della cultura e ha colto l’occasione per annunciare la candidatura di Pesaro Capitale europea della Cultura 2033. Poi, il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano e la lettura di un messaggio della Senatrice Liliana Segre, cittadina onoraria di Pesaro, che ha ricordato il suo legame “a doppia elica con la città” patria di origine del padre e del marito Alfredo.
Presidente Mattarella: “In tempi difficili, la cultura è un lievito di pace”
A concludere la mattinata, l’atteso discorso del capo dello stato Sergio Mattarella: ” Una cultura plurale rende unica la nostra patria. La cultura libera da ogni ideologia, mai separata dalla vita quotidiana e dai diritti e doveri che ci rendono parte della comunità nazionale. Quella cultura che è fatta di rapporti con altri popoli, con i paesi vicini. Dall’immenso patrimonio che disponiamo viene un appello alla nostra responsabilità. Attraversiamo una stagione difficile, in cui l’uomo sembra proteso a distruggere quanto ha costruito. Le guerre che si combattono ai confini d’Europa ci riguardano perché incidono sulla nostre economie ma soprattutto sulle nostre coscienze. Ci riguardano perché l’Europa ha iscritto la parola pace nella sua identità riuscendo a rianimare la parola “fraternità” oscurata dai nazionalismi e dalle volontà di potenza“.
“La cultura è un lievito che può rigenerare la pace – ha concluso. In questo momento, parlare di cultura, vuol dire alzare lo sguardo per un compito di grande portata, perché la cultura è beneficamente contagiosa e permette di riflettere sulla storia così da non ricadere negli errori del passato. La natura, il suo equilibrio da ricostituire, sono obiettivi urgenti. La distruzione di risorse non può essere gabellata come sviluppo ma va indicata come regressione. La pretesa delle grandi corporazioni, di indirizzare le sensibilità verso il monopolio di un pensiero unico va respinta. Solo ampliando il potere della cultura questo diviene possibile. Pesaro è ricca di retaggi culturali, con Rossini che detiene un posto d’onore. Per la città ed i comuni che fanno parte di questo progetto, inizia oggi un sogno concreto“.