L’appuntamento il 4 luglio, alle 18.00, da Casacon con l’attivista, imprenditrice e scrittrice Elisabetta Pieragostini
Giovedì 4 luglio, a Sirolo, l’autrice marchigiana Elisabetta Pieragostini presenterà la prima guida italiana contro il gender gap nei luoghi di lavoro.
L’evento si terrà alle 18 presso Casacon, in Via Bosco 2 dove Pieragostini – imprenditrice, attivista e scrittrice, nota per il suo impegno nella promozione di un modello d’impresa umano-centrico e libero da discriminazioni – presenterà il suo nuovo libro “Non siamo mica uguali! Verso l’uguaglianza di genere“. Edito da Fall in Lov, si tratta di un’opera pionieristica che raccoglie contributi di professionisti ed esperti del settore, delineando le linee guida comunitarie e ministeriali per la gestione della parità di genere secondo la prassi UNI/PdR 125:2022.
Il gender gap in Italia e l’impegno delle aziende
Durante la presentazione alla Camera dei Deputati lo scorso 26 giugno, Pieragostini ha sottolineato la necessità di un impegno maggiore da parte di aziende e organizzazioni nel trasformarsi in agenti di cultura attiva con un ruolo sociale significativo. Sebbene la partecipazione delle donne italiane nelle istituzioni politiche sia cresciuta notevolmente, passando dal 5% del 1948 al 35% del 2018, la realtà lavorativa fuori dalle istituzioni mostra ancora un divario significativo.
Pieragostini evidenzia come l’Italia presenti uno dei maggiori divari di occupazione di genere nell’Unione Europea, con una differenza di oltre 20 punti percentuali tra il tasso di occupazione maschile e quello femminile. Le donne italiane, specialmente se madri, sono tra le più penalizzate, sostenendo il peso maggiore delle attività di cura rispetto agli uomini (4,76 ore contro 1,84 ore, secondo Eurostat).
Non siamo mica uguali! Verso l’uguaglianza di genere
La certificazione UNI/PdR 125:2022 rappresenta uno strumento concreto per verificare le politiche di riduzione del gender gap nei luoghi di lavoro. Questo sistema di valutazione rigoroso e imparziale permette di misurare oggettivamente il livello di eguaglianza raggiunto da un’organizzazione o azienda. Le aree di verifica includono la parità salariale, le opportunità di carriera, la tutela del ruolo genitoriale, la partecipazione paritaria a percorsi di formazione e politiche contro molestie e mobbing.
Il libro adotta un approccio descrittivo, non ideologico, trattando il divario di genere nel lavoro e nelle professioni con obiettività. Attraverso interviste, racconti e brevi saggi, l’autrice rappresenta in modo vivace il pregiudizio che genera disparità, coinvolgendo persino giurisprudenza, linguaggio e cultura collettiva.
Pieragostini conclude: “Le aziende devono essere soggetti di cultura, non solo di profitto“. Un messaggio chiaro e potente che sottolinea l’importanza di un cambiamento culturale profondo per raggiungere una vera parità di genere nei luoghi di lavoro in Italia.