Saturday 1 February, 2025
HomeMarcheAttualità MarcheMiele nelle Marche: un 2024 difficile per gli apicoltori

Dopo un 2021 segnato da una produzione ai minimi storici e due anni difficili nel 2022 e 2023, il 2024 si è rivelato un “anno horribilis” per gli apicoltori marchigiani, con un calo di produzione senza precedenti.

A soffrire di più sono stati i mieli primaverili, con un crollo drammatico delle produzioni: si parla di una perdita del 85% per alcune varietà e addirittura del 90% per il miele di acacia, che è praticamente inesistente. Seppur la situazione sia migliorata durante la stagione estiva, la riduzione è stata comunque del 50%, con effetti devastanti su un intero comparto agricolo e sulla sua economia.

Gli apicoltori marchigiani, riuniti nei Consorzi apistici delle cinque province, lanciano un allarme forte e chiaro. Secondo i presidenti dei Consorzi di Pesaro e Urbino, Ancona, Macerata, Fermo e Ascoli Piceno, la crisi che sta attraversando il settore è profondamente legata a cambiamenti climatici drammatici: l’alterazione dei cicli stagionali, con inverni miti, primavere anticipate, estati torride e venti fortissimi, sta mettendo a dura prova la produzione di miele e la salute delle colonie.

A questi fattori si aggiunge un problema annoso: la concorrenza sleale dei mieli d’importazione. In particolare, la Cina, che oggi è il primo esportatore mondiale di miele con una quota del 25% sul mercato globale, sta invadendo l’Europa con mieli a basso costo, spesso adulterati con zuccheri esogeni, come emerso in una ricerca della UE che ha rilevato che il 46% del miele importato contiene additivi non naturali. Questo, oltre a danneggiare l’economia locale, mina anche la qualità del prodotto, mettendo a rischio la sopravvivenza degli apicoltori marchigiani.

Autore

Giorgia Clementi

Nata sotto il segno del leone, cresciuta nella capitale del Verdicchio. Dopo la maturità classica al Liceo Vittorio Emanuele II di Jesi scopro l'interesse per il mondo della comunicazione che scelgo di assecondare, dapprima con una triennale all'Università di Macerata, ed in seguito con una laurea magistrale in Giornalismo ed editoria all'Università di Parma. Spirito d'iniziativa, dinamismo, (e relativa modestia), i segni che mi contraddistinguono, insieme ad un amore unico per le bellezze del mio territorio. L'idea di fondare Capocronaca, insieme a Cristina, nasce all'inizio del 2023. Nelle sue fondamenta, la volontà di dare ai lettori una voce nuova da ascoltare e scoprire insieme a loro, cosa accade ogni giorno.