L’Azienda Ospedaliera universitaria delle Marche migliore ospedale pubblico d’Italia.
Il riconoscimento arriva dopo l’analisi dei risultati del Piano Nazionale Esiti, uno strumento gestito da Agenas, nato per incentivare il miglioramento della qualità clinico assistenziale degli ospedali italiani. Attraverso le attività di audit, PNE monitora l’assistenza Ospedaliera e territoriale delle strutture regionali, pubblicando ogni anno i dati raccolti.
Durante la presentazione del report Programma Nazionale Esiti 2022, l’azienda Ospedaliera Universitaria delle Marche è stata premiata, per il secondo anno consecutivo, come il migliore tra gli ospedali pubblici della nazione.
Un risultato importante per l’AOUM che ha esposto i risultati ottenuti in un incontro presso l’Auditorium S. Totti del presidio di Torrette, nella mattinata odierna.
Un’occasione per illustrare i principali indicatori del PNE che, come spiegato, valuta l’operato di 8 aree cliniche (cardiocircolatoria, nervosa, respiratoria, chirurgia generale, osteomuscolare, nefrologica, chirurgia oncologica, gravidanza e parte) in base ad alcuni indicatori, come ad esempio la mortalità a 30 giorni da un infarto miocardico o da un ictus, ricoveri per colecistectomia minori di 3 giorni, interventi entro 120 giorni da un intervento chirurgico per un tumore alla mammella, intervento entro 48 ore per una frattura del femore, o proporzione di tagli cesarei nelle donne alla prima gravidanza.
Un risultato che mostra come l’Azienda Ospedaliera Universitaria delle Marche “sia un ospedale moderno ed efficiente che, per il secondo anno di fila è riuscito a distinguersi tra ospedali che sono giganti a livello nazionale” ha commentato il direttore generale Armando Gozzini. ” Questo perché siamo bravi e perché, fino a questo momento, siamo riusciti a mantenere un numero sufficiente di operatori che sarebbe rischioso perdere“.
Saltamartini su personale e stabilizzazioni: “il problema sono le risorse”
Sulla questione del personale è intervenuto in chiusura anche l’Assessore alla sanità Filippo Saltamartini:
“L’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche è l’ospedale su cui la Regione ha puntato come DEA di II livello e per questo è stato finanziato con tutte le risorse aggiuntive che abbiamo ottenuto negli ultimi due anni. Viviamo nel paese più bello del mondo che però ha grandi problemi di finanza pubblica. 2400 miliardi di debito che l’Italia riceve da prestatori internazionali. C’è un esigenza di rispettare dei parametri definiti dal trattato sull’Unione europea. Non è che uno non vuole trattenere il personale, il problema sono le risorse“.
Come nel caso delle stabilizzazioni– ha aggiunto: “se rinnoviamo il contratto solo di un mese vuol dire che è l’unico modo che abbiamo per trattenerlo e non violare il patto di stabilità, ma c’è tutto l’interesse a mantenere il rapporto lavorativo con quell’operatore“.
“Anche perché – ha concluso – se il livello è così alto il merito è di tutta la popolazione ospedaliera, “dal chirurgo al portiere che accoglie pazienti e familiari“.