Negli ultimi giorni, il dibattito sull’insediamento della Link Campus University nelle Marche si è intensificato, suscitando forti reazioni da parte di studenti, docenti e istituzioni accademiche. La proposta di attivare corsi di laurea in Medicina e Odontoiatria nelle città di Fano, Macerata e Ascoli Piceno ha infatti sollevato numerosi interrogativi riguardo alla sostenibilità del sistema universitario pubblico e all’accessibilità dell’istruzione superiore.
Proteste studentesche e opposizione politica
L’11 febbraio, una folta rappresentanza di studenti si è radunata davanti al Palazzo della Regione Marche per manifestare contro l’arrivo della Link Campus University. Al fianco degli studenti, anche esponenti della CGIL, del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle, uniti nel contestare il possibile impatto dell’ateneo privato sul diritto allo studio.
Gli slogan della protesta, tra cui “No alla privatizzazione dell’università” e “Fuori UniLink dalle Marche“, hanno evidenziato la principale preoccupazione: il rischio che l’istituzione di nuovi corsi privati possa minare il principio di equità nell’accesso alla formazione accademica. La retta annuale per il corso di Medicina proposto da Link Campus University ammonta infatti a 19.800 euro, una cifra ritenuta proibitiva per molte famiglie, in netto contrasto con la natura inclusiva dell’università pubblica.
Il parere dei rettori: “A rischio il sistema universitario pubblico”
Parallelamente alle proteste, il tema è stato discusso anche sul piano istituzionale. L’8 febbraio, i quattro rettori delle Università marchigiane si sono riuniti per un primo confronto sulla documentazione inviata dalla Link Campus University, valutando i possibili effetti dell’eventuale accreditamento dei nuovi corsi.
I Rettori hanno espresso forti perplessità sulla sostenibilità del progetto, sottolineando che la presenza di un ateneo privato potrebbe compromettere l’equilibrio del sistema universitario pubblico, già messo alla prova dai recenti tagli ai finanziamenti. “Ogni nuova iniziativa formativa deve essere valutata in modo rigoroso, considerando le reali necessità del territorio e la sostenibilità economica e accademica“, hanno dichiarato, ribadendo la necessità di preservare un’offerta didattica accessibile e di alta qualità.
Nei prossimi giorni, la Conferenza dei Rettori delle Marche si riunirà ufficialmente per esprimere un parere motivato sulla richiesta di accreditamento dei corsi proposti dalla Link Campus University. L’esito della valutazione potrebbe influenzare in modo significativo il futuro della formazione universitaria nella regione.
Un’opportunità o una minaccia?
Nonostante la forte opposizione, alcuni esponenti politici vedono nella proposta della Link Campus University un’occasione per contrastare la carenza di medici e offrire agli studenti marchigiani l’opportunità di studiare Medicina senza dover lasciare la regione. Guido Castelli, commissario straordinario per la ricostruzione post-sisma, ha definito l’iniziativa “una straordinaria opportunità per trattenere i talenti locali e attrarre studenti da fuori regione“. L’ok all’attivazione dei corsi è arrivato anche dalla stessa Regione Marche con il Presidente Francesco Acquaroli che ha confermato il suo parere favorevole negli scorsi giorni.
Tuttavia, resta il nodo cruciale della sostenibilità e dell’impatto sull’equilibrio tra istruzione pubblica e privata. Mentre la discussione prosegue, studenti e docenti attendono la decisione finale delle istituzioni, consapevoli che il verdetto influenzerà il futuro del panorama universitario marchigiano.