Al termine delle indagini, due uomini di 46 e 20 anni, provenienti dalla Campania, sono stati denunciati
È alta l’attenzione dell’Arma dei Carabinieri sul preoccupante fenomeno delle truffe ai danni delle persone anziane, una fascia della popolazione particolarmente vulnerabile a causa della loro fragilità fisica, sociale ed economica. Proprio per questo motivo, il Comando Provinciale dei Carabinieri di Fermo ha intensificato l’impegno preventivo e repressivo per contrastare questi odiosi crimini, purtroppo diffusi su tutto il territorio nazionale e capaci di infliggere danni non solo economici, ma anche psicologici profondi, minando la fiducia e acuendo la solitudine delle vittime.
Nel pieno rispetto della presunzione di innocenza degli indagati nella fase delle indagini preliminari, si rende noto che i militari della Stazione Carabinieri di Montegiorgio hanno recentemente portato a termine un’importante attività investigativa. Al termine delle indagini, due uomini di 46 e 20 anni, provenienti dalla Campania, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Fermo per truffa aggravata in concorso.
L’inchiesta ha preso il via dalla denuncia di una pensionata novantaduenne del luogo, la quale era stata contattata telefonicamente da un individuo che, spacciandosi per un maresciallo dei Carabinieri, le aveva richiesto la consegna di settemila euro per evitare l’arresto del figlio, falsamente coinvolto in un incidente stradale con feriti. La donna, caduta nel tranello, aveva consegnato il denaro per ben due volte, per un totale di 14.000 euro, a un uomo presentatosi presso la sua abitazione.
Grazie a una scrupolosa analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza pubblici e privati di Montegiorgio, all’escussione di numerosi testimoni e alle successive individuazioni fotografiche, i Carabinieri sono riusciti a identificare i due pregiudicati, ritenuti responsabili della truffa in concorso con altri soggetti in corso di identificazione. Le indagini hanno rivelato che il ventenne si era materialmente recato a casa della vittima per riscuotere il denaro, mentre il quarantaseienne fungeva da complice alla guida di un’auto a noleggio.
Le attività investigative proseguono per identificare l’autore della telefonata truffaldina.
Sempre a Montegiorgio, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, in collaborazione con la locale Stazione Carabinieri, hanno concluso un’ulteriore indagine, denunciando in stato di libertà per tentata truffa un diciannovenne anch’egli originario della Campania. Le indagini hanno fatto luce su tre tentativi di truffa ai danni di altrettante anziane residenti nella zona. L’attività investigativa era stata avviata a seguito di diverse segnalazioni di tentativi di raggiro. Il giovane, seguendo un modus operandi ormai tristemente noto, aveva contattato telefonicamente le tre vittime, presentandosi come un maresciallo dei Carabinieri.
Con la scusa di un presunto coinvolgimento di un familiare in un grave incidente stradale, aveva richiesto la consegna di denaro contante e gioielli in oro per evitare gravi conseguenze legali. Fortunatamente, le tre donne – un’ottantasettenne di Montegiorgio, una novantaquattrenne di Falerone e un’ottantottenne di Amandola – hanno intuito la natura ingannevole delle telefonate e hanno interrotto la comunicazione prima di subire danni.
Proprio la loro prontezza e la capacità di riconoscere il tentativo di truffa hanno permesso ai Carabinieri di avviare le indagini, supportate anche in questo caso dall’analisi delle immagini di videosorveglianza pubblica, che hanno fornito elementi utili per ricostruire i movimenti del sospettato, nonché da testimonianze e identificazioni fotografiche che hanno confermato il coinvolgimento del diciannovenne, il quale si spostava anch’egli con un’auto a noleggio.
In un terzo episodio, sempre avvenuto a Montegiorgio, una signora di 89 anni ha denunciato di essere stata contattata telefonicamente da un sedicente avvocato. L’uomo, con tono convincente, le aveva comunicato che il figlio era rimasto coinvolto in un grave incidente stradale e che era necessario versare tremila euro per la sua liberazione. In preda all’ansia e alla preoccupazione, l’anziana aveva acconsentito a consegnare quanto in suo possesso – cinquecento euro in contanti e alcuni monili in oro – a un uomo presentatosi poco dopo la telefonata presso la sua abitazione, non disponendo della somma richiesta.
Le immediate indagini condotte dai Carabinieri della Stazione locale, attraverso l’analisi delle immagini di videosorveglianza, preziose testimonianze e l’identificazione fotografica, hanno permesso di denunciare in stato di libertà un ventunenne di origini campane, ora accusato di truffa in concorso. Le prove raccolte hanno dimostrato che il giovane si era recato a casa dell’anziana per ritirare il denaro e i gioielli, in collaborazione con altri individui in fase di identificazione.