Con oltre 120 mila ettari coltivali, pari al 50% della superficie agricola regionale, quella del grano è una delle produzioni simbolo delle Marche. Il sole che da circa una settimana sta garantendo una tregua dalle insolite piogge di giugno ha creato le condizioni per l’annuale trebbiatura del cereale che, fa sapere Confagricoltura Marche, “non è purtroppo iniziata con le migliori aspettative“.
Il calo di resa sarebbe al momento del 15-20%, mentre rimane garantita la qualità del prodotto, anche se, sottolinea il direttore regionale di Confagricoltura, Alessandro Alessandrini. – la spiga non sempre risulta essere completamente matura a causa della grande umidità e le abbondantissime piogge“.
Si parla, in media, di un calo generalizzato tra il 15 e il 20%, pur non essendo rare situazioni con rese superiori alle 5 tonnellate ad ettaro.
“Relativamente alla qualità – aggiunge Alessandrini – risultano essere buone le proteine, grazie anche alla grande esperienza acquisita dagli agricoltori marchigiani che sanno esaltare le caratteristiche di questo cereale destinato all’industria della pasta, ma anche a tanti pastifici artigianali”.
“Ovviamente la campagna è ancora lunga – conclude – ed i report fino ad ora raccolti riguardano spesso cereale seminato su sodo o precocemente. Interessanti, invece, saranno le rese di quei grani più tardivi che potrebbero aver affrontato la stagione in modo differente e con esiti, sia in termini di
quantità che di qualità, ancora migliori”.