Farabollini: “Nel 2016 è stata raggiunta la magnitudine massima e l’energia sismica è stata dissipata in tempi recenti. Nessuna ripercussione in Umbria e nelle Marche”
“A livello geologico, il terremoto che sta interessando l’Appennino tosco-emiliano non avrà ripercussioni sulle Marche centro-meridionali“. È quanto affermato dall’Ordine dei geologi delle Marche riguardo lo sciame sismico che nella giornata di ieri ha interessato la Toscana e l’Emilia Romagna. La scossa più importante alle 5.10 del mattino con epicentro a tre chilometri dal comune fiorentino di Marradi.
“I dati Ingv dicono chiaramente che stiamo parlando di una zona ad alta pericolosità sismica, con eventi che nel passato hanno anche superato la magnitudo 6.0” afferma il presidente dell’Ordine Piero Farabollini in una nota stampa.
“Nel ribadire che tutta la fascia appenninica è a rischio sismico, per quanto riguarda le Marche centro-meridionali e in generale l’area centro-meridionale dell’Appennino (comprese Umbria, Abruzzo e Lazio), nel 2016 è già stata raggiunta quella che possiamo considerare la magnitudo massima. Possiamo ritenere quindi che questo sistema di faglie non verrà nuovamente interessato da terremoti di simile entità, perché l’energia sismica è stata dissipata in tempi recenti e, prima che la struttura si ricarichi, saranno necessari diversi anni. Naturalmente non è possibile prevedere quanti, ma non riteniamo che lo sciame sismico di queste ore debba destare preoccupazione per i marchigiani“.
Conclude: “Proprio questi anni di “tregua” dovranno servire a farci trovare pronti per i prossimi eventi sismici di maggior entità. Dopo i tragici eventi di Amatrice e le scosse dell’ottobre 2016 (le più forti mai registrate in Italia dopo il 1980), molto è stato fatto: la microzonazione e lo studio approfondito della risposta sismica locale nella nostra regione consentiranno una ricostruzione consapevole e basata su dati precisi e puntuali. Molta strada deve invece essere fatta per mettere in sicurezza il patrimonio edilizio, storico e architettonico delle Marche“.