Vimini: «Al lavoro per far vivere il fuoco olimpico della Capitale, nel tempo e nell’intera provincia». L’ex Lanificio Carotti e il Barco Ducale di Urbania hanno accolto l’appuntamento ‘extra urbano’ di Pesaro2024 sul tema “Imprese culturali e creative”. Decine di operatori culturali, amministratori e residenti hanno partecipato agli incontri di co-creazione della Capitale italiana della cultura, il cui palinsesto sarà presentato a luglio
dal Comune di Pesaro
«La provincia intera, dal mare alla costa, illuminata da un fuoco olimpico, meno forte e appariscente di un fuoco d’artificio ma destinato a non spegnersi». Questa l’ambizione di Pesaro2024, Capitale italiana della cultura che ieri ha vissuto la seconda tappa “extra-urbano” a Fermignano e a Urbania, insieme ad amministratori e operatori dell’Unione Montana Alta Valle del Metauro, sul tema “Imprese culturali e creative”.
Una giornata intera che, la Capitale ha concluso all’ex Lanificio Carotti, «Un luogo simbolico, specchio de “La natura della cultura” di Pesaro2024» ha detto il vicesindaco assessore alla Bellezza Daniele Vimini, dalle sale riqualificate, recuperate e rigenerate del già mulino, già cartiera, già lanificio, già centrale idroelettrica Carotti. «Qui si sente energia, si respira creatività, si tocca sostenibilità: i tre elementi cardine di Pesaro2024 e delle progettualità 50×50 che toccheranno settimanalmente tutti i Comuni della provincia, e per le quali siamo al lavoro. A luglio ci sarà il primo momento di presentazione del percorso rivolto al prossimo anno, che avrà una “coda operativa” nel 2025 e che, questa è l’ambizione, proseguirà nel tempo». Perché, ha spiegato Vimini: «Non vogliamo costruire uno o più fuochi di artificio ma, sul modello di Matera, vedere il “fuoco olimpico” della Capitale ardere soprattutto negli anni a venire».
«Fermignano farà la sua parte» ha garantito il sindaco Emanuele Feduzi nel ringraziare Pesaro «per l’opportunità che ha offerto condividendo l’anno della Capitale con la provincia. Il brand “Pesaro2024” sta già facendo arrivare tanti visitatori grazie alla visione vincente che dalla costa guarda, forse per la prima volta, all’entroterra. La capacità attrattiva della Capitale, testimoniata dai numeri impressionanti di Procida, dev’essere uno stimolo per fare della programmazione che farà Fermignano, l’input per nuove azioni e interventi». Punto certo è che coinvolgeranno il Metauro e l’ex Lanificio Carotti, «Spazio identitario: quasi tutti i cittadini lo hanno vissuto prima come luogo di lavoro, oggi come luogo di cultura e simbolo della nostra società operosa ma capace di aprirsi all’arte e alla creatività».
Proprio quello che auspicava Giovanni Pagliardini nel 2005, anno in cui acquistò la centrale idroelettrica, per poi riqualificarla e dopo il 2012, «rigenerarla per offrirla alla comunità con una nuova veste. Quella di spazio dell’arte», come ricordato dal direttore artistico della Fondazione Ex Lanificio Carotti Silvano Bacciardi. «Questo è un luogo che mancava e che oggi si apre a grandi prospettive soprattutto per Pesaro2024, di cui incarna le linee d’intervento: tecnologia, arte, sostenibilità. Una simbiosi d’intenti e identità che ci dà l’idea di essere nel posto giusto e di seguire la direzione giusta» Quale? «Quella rivolta a creare «progetti sorprendenti e innovativi, attraversando ambiti storici non consueti, come la contemporaneità in cui l’ex Lanificio Carotti sa interpretare in maniera “viva e presente”; proprio come le turbine che sono tornate a girare» ha spiegato Bacciardi. La stessa energia idroelettrica sarà anche al centro degli interventi pensati dall’ISIA di Urbino per Pesaro2024, come precisato dal direttore Jonathan Perini. «Il tema su cui lavoreremo è il rapporto uomo ambiente-natura-risorse energetiche. Lo faremo a partire dall’ex Lanificio Carotti, epicentro da cui raggiungere altri luoghi cari al comune, come la Riserva Gola del Furlo, che ospita un’altra centrale. L’acqua, dunque, come risorsa che val la pena indagare a fronte degli sconvolgimenti climatici dalle implicazioni, anche sociali, spesso non valutate e al centro dell’agenda politica a medio e lungo termine». La proposta parlerà «Linguaggi contemporanei: fotografia, videoarte, performance, istallazioni, ci aiuteranno a interrogarci sui grandi temi del presente». Come successo al termine della tappa fermignanese, che ha trascinato decine di cittadini all’ex Lanificio Carotti, dove si è svolta l’anteprima della performance site specific del coreografo israeliano Michael Getman – già ospite di Hangartfest 2022 – in programma sabato e offerta dall’associazione Indipendance in occasione dell’VIII edizione della Giornata della Internazionale della Danza promossa da Unesco (29 aprile).
Nel pomeriggio “i lavori” della tappa “extra-urbana”, seguiti a quelli degli amministratori, hanno coinvolto gli operatori culturali dell’Unione montana Alta Valle del Metauro” richiamati al Barco Ducale di Urbania. Un momento utile per presentare le iniziative che verranno inserite e che si intersecheranno con i livelli di progettazione di Pesaro2024, che in parte attuano il dossier di candidatura di Pesaro2024 (le 45 linee progettuali de “La natura della cultura”); in parte si spalmano nella provincia di Pesaro e Urbino (tramite i “50×50”, come il numero di Comuni che compongono la provincia e il numero di settimane di programmazione che dovranno co-costruire). Tra questi Happennino, il “festival dell’entroterra” presentato al Barco da Francesco Martinelli tra i tre ideatori e organizzatori di Sant’Angelo in Vado dell’evento «che prova a far dialogare gli spazi, le persone, i contenuti culturali e storici locali di un luogo, con dinamiche più contemporanee e ampie». Attraverserà Pesaro2024, anche “Piazze”, il festival del Centro Teatrale Universitario di Urbino, «che porta il teatro dove non sarebbe mai arrivato grazie a un palco mobile e sostenibile. La manifestazione ad oggi tocca 14 comuni dell’entroterra e cerca di avere un impatto sui giovani, stimolandoli e formandoli affinché siano in grado di gestire i loro luoghi della cultura e della socialità» ha spiegato il direttore Michele Pagliaroni. Pronta a innestarsi nei livelli della Capitale, anche “Alla fine del tempo” di Alessandro Giampaoli e Loris Ferri, una proposta creativa che tratteggia «una nuova mappatura del territorio, che da Peglio congiunge, in cammino, Mercatello, in un percorso simbolico arricchito dal contributo degli artisti». La mappatura della provincia, necessariamente da rivedere alla luce di nuove lenti, strumenti e target, per Federico Scaramucci, di Urbino Incoming, «Sull’esempio di un itinerario cicloturistico che comprende 9 comuni e che è già stato realizzato» e anche per Mauro De Donatis, geologo dell’Università di Urbino, che spiega come un nuovo approccio sia utile «a realizzare carte del territorio condivise, in grado di raccontare la storia affascinante delle nostre colline e montagne». Una rilettura contemporanea che Pesaro2024 potrà far compiere adottando un linguaggio per il racconto della grande storia della ceramica, come suggerito da Almerigo Salvatori, di Urbania; per attualizzare e per «rinnovare l’attrattività della tradizione ceramista durantina» ha detto Dante Machi, presidente dell’associazione Amici della Ceramica.
Pesaro2024 farà da collante degli spazi e delle proposte musicali («per le quali siamo chiamati tutti a svolgere un ruolo da progettisti» ha detto il musicista Roberto Paci Dalò) e di socialità, «A partire dai bar che vorremmo diventassero il primo “sportello turistico” a cui potranno rivolgersi i visitatori – ha suggerito Valentina Marchetti, di Borgo Pace –. A loro sarà proposta una comunicazione uniforme in tutti i borghi – dall’ultimo paese di montagna alla città costiera – e arricchita con il biglietto da visita offerto dalle nostre Dop (Casciotta d’Urbino, l’Olio Cartoceto, Prosciutto di Carpegna)».
«I percorsi di co-creazione delle progettualità di 50×50 di Pesaro2024 sono in via di chiusura – ha ricordato Silvano Straccini, direttore di Pesaro2024 -. A fine giugno è previsto il termine ultimo di consegna dei progetti dei Comuni; a luglio presenteremo la prima bozza del palinsesto dell’anno di Capitale. L’invito che rivolgiamo agli amministratori è continuare a dare il massimo e cercare connessioni utili a includere l’intera comunità».