L’assessore alla Solidarietà e presidente del comitato dei sindaci dell’ATS1 sottolinea lo sforzo dell’Amministrazione che ha anticipato la sua parte di risorse e aggiunto «quelle a copertura dei prossimi tre mesi, in attesa che l’ente dorico faccia la sua parte»
«Grazie per ciò che fate, per il vostro modo di interpretare e concretizzare il lascito umano di don Gaudiano», così Luca Pandolfi, assessore alla Solidarietà e presidente del comitato dei sindaci dell’ATS1 agli educatori e operatori del Centro Italiano di Solidarietà di via del Seminario che ha visitato nei giorni scorsi, in vista delle celebrazioni di ottobre per il 30ennale della scomparsa di don Gianfranco.
«Quelle trascorse al Ceis – aggiunge Pandolfi – sono state ore molto piacevoli, cariche di quell’umanità ed empatia che abbiamo ereditato da un grande uomo e che cerchiamo ogni giorno di sostenere, come amministratori, promuovendo progetti quali quelli del Centro diurno o come i servizi di sollievo messi in campo dagli stessi professionisti del Centro». Gli spazi di via del Seminario, sono «Un luogo simbolo della città e del progetto di sostegno ai fragili che il Ceis ha ereditato da don Gaudiano. Come Amministrazione comunale è importante ribadire il nostro sostegno al Terzo settore e le sue progettualità, in particolare a quelle dei servizi di sollievo (rivolti a soggetti fragili con disturbi psichici, ndr) del CEIS insieme ad Alfa e T41 di grande supporto».
Proprio per questo, l’ATS1 ha compiuto «due azioni per garantire la continuità dei servizi per l’annualità 2023», per la quale sono necessari 250mila euro. Una cifra coperta per il 50% dall’Ambito Territoriale Sociale 1 e per il 50% dalla Regione Marche, «che ancora non ha stanziato le risorse che solitamente aggiudica a marzo. In attesa della delibera regionale che autorizza progetto e importi, come ATS1 abbiamo anticipato la nostra parte e aggiunto le risorse necessarie (57.497,88 euro) a garantire altri 3 mesi di attività. Vogliamo assicurare la continuità di un servizio sociale fondamentale, che vede al centro le persone e che non può permettersi di subire interruzioni» ha concluso Pandolfi.