Saturday 11 May, 2024
HomeMarcheAttualità MarchePensioni nelle Marche, i dati del 2023: importo medio tra i più bassi d’Italia

Pensioni Marche 2023: importo medio tra i più bassi d’Italia, sei pensionati su dieci sotto la soglia di povertà. Cerri (Spi Cgil): “Troppe diseguaglianze, non si arriva a fine mese, si saltano anche i pasti”

Dall’osservatorio INPS arrivano i primi dati sulle pensioni erogate finora nel 2023, condivisi da SPI Cgil.

Nelle Marche, sono attualmente 538 mila le prestazioni pensionistiche erogate dall’INPS. Di queste, 300 mila sono pensioni di vecchiaia, 26 mila pensioni di invalidità, 112 mila pensioni ai superstiti, 14 mila pensioni/assegni sociali e 84 mila le prestazioni a invalidi civili

Ad ogni tipologia di pensione corrisponde un determinato importo che va in media dai 1.148 euro delle pensioni di vecchiaia ai 479 euro degli assegni sociali, per un valore medio di 885 euro lordi.

Differenze tra regioni e di genere

Una differenza importante, in primis, riguarda il confronto delle Marche con le altre regioni italiane. Si evidenzia infatti un valore di 212 euro lordi medi mensili in meno rispetto al dato nazionale e di 350 euro in meno rispetto alla media delle regioni del Centro.

Le differenze inoltre sono anche interne, con le pensioni di vecchiaia dei lavoratori dipendenti che ammontano a 1.429 euro lordi medi nella provincia di Pesaro Urbino, 1.423 euro a Macerata, 1.419 euro ad Ascoli Piceno, 1.284 nella provincia di Fermo e 1.221 euro ad Ancona.

319 mila prestazioni pensionistiche, pari al 59,4% del totale sono inferiori a 750 euro al mese: dunque, 6 pensionati su 10 percepiscono un importo che non consente loro di superare la soglia della povertà. All’interno di questa fascia, inoltre l’importo medio mensile è di 435 euro.

Infine un gender gap confermato da una pensione in media di 1.441 euro per gli uomini e di 831 euro per le donne. Una differenza media dunque di 580 euro.

Il commento di SPI Cgil Marche

Le diseguaglianze sono in continuo aumento, la crisi incrementa la povertà, il carovita ha eroso il potere di acquisto di salari e pensioni. Le famiglie non arrivano più a fine mese, non pagano le bollette, saltano i pasti e rinunciano a curarsi. Già, la situazione sta proprio peggiorando”. Questo il commento dei dati di Elio Cerri, Segretario generale Spi Cgil Marche.

Come sindacato pensionati abbiamo avanzato alcune proposte – ha fatto sapere Vilma Bontempo, Segreteria Spi Cgil Marchee cioè: l’aumento delle pensioni più basse facendo leva sulla quattordicesima che va rivalutata, l’applicazione dell’attuale normativa sulla perequazione per le pensioni superiori a quattro volte il trattamento minimo e la rivisitazione del sistema fiscale”.

Autore

Giorgia Clementi

Nata sotto il segno del leone, cresciuta nella capitale del Verdicchio. Dopo la maturità classica al Liceo Vittorio Emanuele II di Jesi scopro l'interesse per il mondo della comunicazione che scelgo di assecondare, dapprima con una triennale all'Università di Macerata, ed in seguito con una laurea magistrale in Giornalismo ed editoria all'Università di Parma. Spirito d'iniziativa, dinamismo, (e relativa modestia), i segni che mi contraddistinguono, insieme ad un amore unico per le bellezze del mio territorio.