Friday 3 May, 2024
HomeMarcheAttualità MarcheNelle Marche è andato in scena  in scena il futuro della calzatura

Ai primi  Stati Generali regionali su climate change e filiera della scarpa, lunedì 22  aprile, all’Auditorium Graziano Giusti di Sant’Elpidio a Mare, si sono dati appuntamento accademici, manager, imprenditori,  protagonisti nel cuore del distretto calzaturiero marchigiano per disegnare il futuro di uno  stile italiano ecosostenibile. 

Circolarità, innovazione, riutilizzo, ecomateriali  azioni pilota per misurare l’incidenza ambientale sulla produzione, destagionalizzazione e necessità di investimenti. Sono solo alcune delle questioni affrontate ai primi Stati Generali Regionali su climate change e impresa della scarpa. 

L’incontro “Gli effetti dei cambiamenti climatici sulla filiera della calzatura”, promosso da Unic (Concerie Italiane), Lineapelle e Confindustria Fermo Sezione Accessoristi, con il patrocinio del comune di Sant’Elpidio a Mare è stato un importante  tavolo di confronto regionale  su un tema che coinvolge l’intero distretto della calzatura Made in Marche  di scena lunedì 22 aprile, all’Auditorium Graziano Giusti di Sant’Elpidio a Mare.

L’iniziativa ha definito idee e paradigmi  per attraversare da protagonisti e non  da semplici spettatori la complessità di una transizione ecologica in corso e vincere la sfida della sostenibilità, passando in rassegna gli strumenti più  all’avanguardia per l’innovazione di processo e di prodotto in uno dei settori trainanti dell’export nazionale,  fiore all’occhiello  della migliore cultura d’impresa marchigiana.

Secondo Fulvia Bacchi (Direttrice Generale di UNIC e Ceo di Lineapelle) ed Elisabetta Pieragostini (Presidente Accessoristi Confindustria Fermo “Occorre essere a fianco alle PMI del comparto  le quali, su scala nazionale, realizzano quasi i due terzi della produzione europea e il 22% di quella mondiale, affinché  si impongano con l’innovazione continua delle tecniche di produzione e una crescente attenzione alla salvaguardia ambientale e alla responsabilità sociale. Il nostro compito è sostenere, con tutte le forze, il futuro imprenditoriale di territori operosi e assolutamente capaci di cogliere le sfide che verranno.

Per questa ragione abbiamo deciso, insieme, di mettere a punto una serie di  tavoli di confronto ed approfondimento sulle necessità del virtuoso tessuto produttivo marchigiano e una  concreta piattaforma di intervento su come soddisfarle in questa fase cruciale di mutamento e modernizzazione. Il primo tema scelto, ovvero  il climate change e i suoi riflessi sulla filiera del settore calzaturiero, risulta al contempo delicato e decisivo.

Dobbiamo procedere a monitorare con intelligenza e tempestività, limitando i rischi e approntando i necessari sforzi di avanzamento tecnologico, l’azione del cambiamento climatico e le sue concrete conseguenze. Il nostro scopo è rispondere consapevolmente e con un adeguato sistema di protezione locale, ad un fenomeno globale ed intensamente impattante.

Lo dobbiamo ad imprese che soffrono e che debbono attraversare un periodo estremamente duro,  con un calo produttivo di circa il 40%, nel settore,   Se prima gli espositori calalzaturieri a Lineapelle costituivano l’80% del totale ora sono un terzo”. 

Durante l’iniziativa il geofisico Gianluca Lentini ha chiesto alle aziende uno sforzo per mitigare le emissioni, mostrando gli effetti e la traiettoria di un crescente surriscaldamento della penisola.  Il docente di Chimica industriale dell’Università di Bologna, Fabrizio Passarini, ha analizzato la linearità dei processi produttivi che coinvolgono la moda. I molti  imprenditori  presenti hanno esaminato la loro difficoltà ad implementare le normative. Una proposta per agevolare il recupero dei materiali di cui è composta la scarpa proviene da Elisabetta Pieragostini, che ha indicato esempi virtuosi come  la rete Plato’s,  capace di  unire più soggetti produttivi nella realizzazione della scarpa ad emissioni zero.

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Comunicato Stampa