La Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Politecnica delle Marche ha ospitato stamane l’inaugurazione della Criobanca Marche Biobank, un importante progetto ed un’infrastruttura fondamentale per il progresso sanitario della Regione Marche, verso lo sviluppo della medicina personalizzata.
Marche BioBank è un infatti un progetto di ricerca collaborativo che all’interno della Regione Marche crea una struttura permanente a servizio della sanità marchigiana. Tale struttura è una piattaforma chiamata CrioBanca, ovvero ” un sistema organizzato per tutta la regione che metterà insieme campioni biologici che provengono da pazienti oncologici o affetti da patologie rare e non note – spiega il Professor Mauro Magnani responsabile scientifico di Marche Biobank. Non si tratta di un semplice contenitore di campioni biologici –aggiunge– ma la Criobanca è anche un luogo che custodisce campioni biologici già caratterizzati, dai quali partire per fare ricerca grazie al personale presente nei tre centri altamente qualificati”.
La sua realizzazione è stata possibile grazie alla collaborazione tra Regione Marche e le tre Università UNIURB, UNIVPM e UNICAM che negli ultimi tre anni hanno lavorato insieme alle altre aziende partner (oltre alla capofila Diatheva, fanno parte del partenariato anche Angelini Pharma, Bimind, Diatech Pharmacogenetics, Pharmaprogress, Prosopika, Prosilas, Mivell, Recusol, Gluos oltre alla Fondazione Cluster Marche) per sviluppare un approccio integrato per la terapia personalizzata di malattie rare, dei tumori ad elevato medical need con particolare riferimento alle leucemie acute e per malattie invalidanti ad elevato impatto clinico.
Al centro del progetto anche la prevenzione e la gestione di diabete mellito di tipo II e dell’osteopenia, due malattie che colpiscono un numero sempre crescente di individui.
I laboratori diffusi di Urbino, Ancona e Camerino
Uno dei laboratori diffusi che costituisce la piattaforma del progetto si trova ad Urbino e si occupa dello studio di piccole molecole e proteine. A spiegarlo è il Professore Associato di Biochimica all’Università degli studi di Urbino Michele Menotta. “Dei 20 e 30 mila metaboliti che lo spettrometro di massa del quale il laboratorio è dotato ci permette di osservare in una proteina, solo il 2 o 3 % è costituito da molecole note, quindi la ricerca può aprirsi quì verso la scoperta di nuove molecole associate a nuove patologie“.
Il secondo laboratorio diffuso è nell’Università Politecnica delle Marche, dotato di tre strumenti ad alta tecnologia che permetteranno di caratterizzare al meglio le malattie rare dei pazienti. Ed infine, la terza postazione della piattaforma, il laboratorio di Unicam, che si occupa principalmente di organoidi utilizzati per poter studiare possibili trattamenti farmacologici.
Questi luoghi saranno fondamentali per sviluppare nuovi agenti terapeutici e per capire la variabilità che esiste all’interno dei pazienti. Uno dei temi centrali alla guida del progetto è infatti la personalizzazione delle terapie.
In tale direzione, il valore aggiunto del Laboratorio diffuso di Marche BioBank, sarà quello di mettere in collegamento il Repository dei campioni biologici e il sistema informativo della Biobanca con l’eventuale cartella clinica elettronica dell’azienda sanitaria.
L’inaugurazione all’Università Politecnica delle Marche
Insieme ai Professori che hanno spiegato il progetto, l’inaugurazione ha richiamato presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia di Ancona importanti personalità accademiche, rappresentanti del settore sanitario e delle istituzioni.
Erano presenti l’Assessore regionale Francesco Baldelli, l’Assessore Regionale Goffredo Brandoni, l’Assessore regionale alla sanità e Vice presidente della Giunta regionale Filippo Saltamartini che nel suo saluto ha sottolineato l’importanza dell’unione di università, centri di ricerca e aziende marchigiane per la nostra regione, mentre hanno portato il loro saluto il Rettore dell’UNIVPM, Gianluca Gregori, il preside della Facoltà di Medicina dell’UNIVPM Mauro Silvestrini, e Seyed Khosrow Tayebaty dell’UNICAM.
Tra gli interventi della giornata, l’Assessore alle Attività Produttive della Regione Marche, Andrea Maria Antonini ha affermato: “La Regione Marche, su impulso del Presidente Acquaroli e della intera Giunta, punta fortemente su questo progetto innovativo e funzionale. Uno degli obiettivi di esso risiede proprio nel favorire il trasferimento tecnologico dai centri di ricerca direttamente alle aziende attraverso collaborazioni virtuose e mirate con i ricercatori: il tutto facendo leva su un capitale umano professionale e altamente qualificato.
Auspico, pertanto –ha continuato– che la piattaforma “BioBanca” possa diventare, in breve tempo, un punto di riferimento assoluto, non solo a livello locale, ma anche e soprattutto su scala nazionale ed europea, affiancando così le imprese, gli enti di ricerca universitari e le associazioni di volontariato nello studio di malattie genetiche, rare ed oncologiche”.
“La presenza nelle Marche di una Biobanca certificata inserita nel circuito ufficiale europeo delle Biobanche eleva il peso specifico scientifico della nostra Regione portandolo al livello delle Regioni italiane più sviluppate- ha aggiunto Prof. Gianluca Moroncini, Ordinario di Medicina Interna dell’Università Politecnica delle Marche e Direttore della Clinica Medica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria delle Marche, Vice Presidente della Commissione Esecutiva del progetto Marche Biobank. Essa migliora la qualità e la competitività della ricerca biomedica nelle Istituzioni accademiche marchigiane attirando maggiori finanziamenti pubblici e privati”.
L’inaugurazione ufficiale della Criobanca, operativa dai prossimi mesi come Ente non profit, è stata celebrata con una cerimonia emozionante, durante la quale è stato tagliato il nastro simbolico, segnando l’inizio di una nuova era per la ricerca medica e la collaborazione nella regione Marche.
Per ulteriori informazioni sulla Criobanca Marche Biobank e sulle attività connesse, è possibile visitare il sito web ufficiale marchebiobank.it.