Il Sindaco di San Benedetto del Tronto ha deposto corone d’alloro nell’anniversario della tragedia del “Rodi”
Nella mattinata di sabato 23 dicembre si è tenuta la tradizionale cerimonia di commemorazione dedicata a coloro che hanno perso la vita lavorando in mare. A nome di tutti i sambenedettesi, il sindaco Antonio Spazzafumo ha deposto due corone d’alloro, una al monumento “Il mare, il ritorno”, sito sulla banchina di riva “Malfizia”, l’altra ai piedi delle lapidi che ricordano le tragedie del mare, site sul muro del molo nord “Rodi”.
Con il primo cittadino anche il Capitano di Fregata Alessandra Di Maglio, comandante della Capitaneria di Porto, il cappellano militare della Capitaneria don Nicola Spinozzi e il presidente del Circolo dei Sambenedettesi Gino Troli. Presente tra le autorità anche il sindaco di Martinsicuro Massimo Vagnoni, a testimonianza dello stretto legame tra le due comunità che vivono sulle due sponde del Tronto colpite spesso dalle stesse tragedie del mare.
La ricorrenza, come noto, cade nel giorno in cui, nel 1970, naufragò il motopeschereccio “Rodi” con la morte di tutti i membri del suo equipaggio. Di anno in anno l’Amministrazione Comunale, con l’apporto del Circolo dei Sambenedettesi, celebra il rito del ricordo sulla banchina di riva nord “Malfizia”, commemorando le cosiddette “morti azzurre” che hanno spesso lasciato senza una tomba su cui piangere i marinai scomparsi in mare.
“Tutti i morti vanno ricordati perché la pietà umana non fa distinzioni – ha detto nel suo intervento il Sindaco – ma i morti in mare hanno un valore simbolico per questa città. Il mare è un elemento vitale per S. Benedetto. Per questo la perdita di una vita in mare è una perdita non solo per la famiglia e per le persone più care, ma è una perdita per l’intera città che vive un lutto collettivo. Proprio come accadde quel 23 dicembre 1970”.
Nel ricordare che il Circolo dei Sambenedettesi si fece promotore dell’istituzione di un Albo dei caduti del mare, che viene custodito nella cattedrale della Madonna della Marina,ad ulteriore conferma della sacralità di questi eventi che vanno ben oltre la pur grande tragedia umana, il suo presidente Gino Troli ha riportato alla memoria alcune tra le più tremende sciagure che hanno colpito la marineria sambenedettese ed ha auspicato la creazione di uno spazio dedicato alla memoria all’interno del Museo del Mare.
La comandante Di Maglio ha invece posto l’accento sul tema della sicurezza in mare e sul ruolo che la Guardia Costiera svolge a tutela dei lavoratori marittimi e della navigazione.
La cerimonia si è conclusa con la benedizione dei monumenti da parte di don Nicola che, dopo aver amministrato il rito, ha condiviso con i presenti il ricordo di figlio di marittimo esposto ai pericoli del suo lavoro.