Tuesday 30 April, 2024
HomeMarcheAttualità MarcheAll’Inrca, l’idea di un percorso condiviso per trattare la violenza su donne e fragili

“Rivedere i protocolli e lavorare in sinergia con le forze dell’ordine”: il convegno all’Inrca dedicato ai maltrattamenti su donne e anziani

Come fare quando si prendono in carica casi di maltrattamento, quali sono i modus operandi più opportuni e la necessità di attivare un dialogo tra operatori sanitari e forze dell’ordine. Ma anche lavoro dei centri antiviolenza, braccialetto elettronico o abusi su anziani, molto spesso donne. Tutto questo è stato al centro del convegno tenutosi lo scorso lunedì mattina presso l’Auditorium dell’Inrca di Ancona.

Un evento dal titolo “La violenza sulle donne: l’intervento del professionista sanitario”, organizzato dall’Unità Operativa di Neurologia diretta dal Dott. Giuseppe Pelliccioni, al hanno preso parte, oltre a medici e operatori sanitari, anche rappresentanti della Procura, Polizia e Carabinieri per discutere dell’importanza di un dialogo comune tra medicina e legge nei casi di maltrattamenti di genere, dalla segnalazione alla presa in carico del paziente.

Nella prima parte del corso, gli argomenti sono stati affrontati da Valeria Cigliola, Sostituto Procuratore presso il Tribunale di Ancona, che ha fatto da relatrice sulle normative in vigore, richiamando anche l’obbligo per i sanitari di segnalare all’autorità giudiziaria gli episodi di violenza o maltrattamenti.  Con lei Daniela Iscaro, Commissario della Polizia di Stato – della Divisione Anticrimine della Questura di Ancona e Felicia Basilicata, Comandante della Compagnia Carabinieri di Senigallia. La prima ha raccontato come funziona il braccialetto elettronico e quali sono le possibili azioni di prevenzione, quale l’ammonimento da parte del Questore. La seconda ha spiegato qual è il modus operandi di una pattuglia inviata sul luogo di una segnalazione e il tipo di approccio con la vittima.

Poi, la parola alla Presidente dell’Associazione Donne e Giustizia, Roberta Montenovo, che ha spiegato come lavorano i centri antiviolenza e a Loredana Buscemi, medico legale dell’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Ancona, che ha fatto luce sulle tecniche di refertazione.

Prendere in carico una situazione di maltrattamenti non è semplice – ha detto il Direttore Sanitario Inrca Riccardo Luzidobbiamo rivedere i nostri protocolli anche alla luce delle indicazioni date dai rappresentanti di pubblica sicurezza. Penso alla refertazione di tracce biologiche o alla segnalazione  dei casi procedibili d’ufficio”.

La violenza di genere è troppo spesso sottaciuta anche per vergogna – ha detto la Direttrice Generale dell’Inrca, Maria CapalboQuesta è violazione dei diritti umani, quindi è importantissima la formazione degli operatori e la presa in carico deve essere a 360 gradi. E’ fondamentale, dunque, delineare una rete non solo sanitaria. Il Pronto Soccorso è solo la prima barriera, il resto lo fa la prevenzione. Nessuno deve rimanere più solo”.

La seconda parte dell’evento è stata invece dedicata agli anziani e alle persone fragili. “Il 70% degli anziani maltrattati è di sesso femminile” ha ricordato Antonio Cherubini, Direttore dell’Unità Operativa Geriatria dell’INRCA. L’identikit della vittima “tipo” è una persona con decadimento cognitivo, scarse risorse economiche, basso livello di istruzione, assistita da un caregiver violento che arriva in Pronto Soccorso con ulcere da decubito, scarsa igiene, disidratazione. “La società percepisce l’anziano come un peso – ha spiegato Cherubini – per fortuna non sono tutti così. Gli anziani che hanno una peggior valutazione del loro invecchiamento hanno anche una salute peggiore. Non vanno dal medico perché per loro è normale cadere a 85 anni”.

Negli ultimi 16 mesi, è stato evidenziato, sono stati gestiti 41 casi di donne vittime di violenza presso l’ Accettazione Geriatrica Inrca di Ancona e il Pronto Soccorso Inrca di Osimo.  “In questo percorso, – ha concluso la DG Capalbo – il nostro Istituto, proprio per la vocazione di unico istituto di ricerca che si occupa di anziani, spesso fragili e talvolta anch’essi vittime di violenza e maltrattamento, ritiene una tappa fondamentale creare una rete ed una condivisione di percorsi unificati, che permettano ad ogni Azienda della nostra Regione di procedere e gestire allo stesso modo tale tipo di utenza”.

Autore

Giorgia Clementi

Nata sotto il segno del leone, cresciuta nella capitale del Verdicchio. Dopo la maturità classica al Liceo Vittorio Emanuele II di Jesi scopro l'interesse per il mondo della comunicazione che scelgo di assecondare, dapprima con una triennale all'Università di Macerata, ed in seguito con una laurea magistrale in Giornalismo ed editoria all'Università di Parma. Spirito d'iniziativa, dinamismo, (e relativa modestia), i segni che mi contraddistinguono, insieme ad un amore unico per le bellezze del mio territorio.