Wednesday 16 April, 2025
HomeAttualitàMorro d’Alba: festeggiati al Vinitaly i 40 anni della DOC Lacrima

Profumo di rosa e viola, colore rubino intenso, tannini vellutati e un’anima che racconta secoli di storia e visioni future: così il vino Lacrima di Morro d’Alba ha festeggiato, sul prestigioso palcoscenico del Vinitaly, i 40 anni dal riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata.

Un anniversario che è stato celebrato con un evento ricco di significato e riflessioni, voluto e promosso dal Comune di Morro d’Alba e dall’Assessore alla Cultura e Turismo Alessandra Boldreghini, presente per ricordare come questo vino, profondamente radicato nel territorio marchigiano, sia oggi anche un ambasciatore di innovazione.

Il vino Lacrima – ha affermato l’Assessora – è la voce di una terra antica e fiera, che sa guardare avanti senza dimenticare da dove viene. È un sogno da vivere qui, nelle Terre del Lacrima, dove ogni calice racconta emozioni che travolgono e fanno innamorare.

Un vino che invecchia con grazia e chiede una Riserva

Tra gli aspetti emersi durante l’incontro, anche una riflessione tecnica di grande rilevanza: il potenziale evolutivo del Lacrima. Tradizionalmente considerato un vino giovane, da bere entro pochi anni dalla vendemmia, sta ora mostrando una straordinaria capacità di affinamento.

A confermarlo è stato l’enologo Roberto Potentini, che ha sottolineato come le bottiglie delle annate 2016-2020, protagoniste della degustazione tenutasi durante l’evento, abbiano rivelato una terziarizzazione nobile, in grado di affinare ulteriormente le caratteristiche del vino al palato, alla vista e all’olfatto.

Questa nuova consapevolezza ha aperto il dibattito su un possibile cambio di disciplinare che introduca ufficialmente una versione “Riserva” del Lacrima, capace di raccontare il tempo e valorizzare ancora di più l’eleganza di questo vitigno autoctono.

Dal calice al territorio: un marketing esperienziale

Ma la Lacrima di Morro d’Alba non è solo un vino: è un paesaggio da bere, un territorio da vivere. È su questa visione che si fonda il progetto di marketing territoriale al centro dell’intervento dell’Assessore Boldreghini, che ha parlato di una strategia dove vino e identità locale si intrecciano per offrire al visitatore un’esperienza totalizzante.

Il vino Lacrima vibra delle stesse emozioni che si provano osservando i colli dipinti da Giacomelli o leggendo i versi di Leopardi. È il riflesso di una cultura che attraversa secoli, dalle mura del Castrum Murri al Camminamento La Scarpa, fino agli sguardi contemporanei di artisti come Enzo Cucchi.

È questo legame profondo tra cultura, paesaggio e sapore che può portare il Lacrima verso un nuovo posizionamento nel panorama enologico italiano e internazionale. Un vino che va scoperto sul posto, tra i tramonti marchigiani, le torri panoramiche da cui si scorgono il mare e i Sibillini, e il borgo medievale da cui tutto ha avuto origine.

L’evento al Vinitaly si è concluso con un brindisi simbolico, ma denso di significato: quello che ogni bottiglia di Lacrima aperta lontano da casa sappia suscitare una nostalgia così intensa da far desiderare il ritorno.

Autore

Giorgia Clementi

Nata sotto il segno del leone, cresciuta nella capitale del Verdicchio. Dopo la maturità classica al Liceo Vittorio Emanuele II di Jesi scopro l'interesse per il mondo della comunicazione che scelgo di assecondare, dapprima con una triennale all'Università di Macerata, ed in seguito con una laurea magistrale in Giornalismo ed editoria all'Università di Parma. Spirito d'iniziativa, dinamismo, (e relativa modestia), i segni che mi contraddistinguono, insieme ad un amore unico per le bellezze del mio territorio. L'idea di fondare Capocronaca, insieme a Cristina, nasce all'inizio del 2023. Nelle sue fondamenta, la volontà di dare ai lettori una voce nuova da ascoltare e scoprire insieme a loro, cosa accade ogni giorno.