Thursday 25 April, 2024
HomeMangia e beviLa Pasqua marchigiana in tavola con la Crescia di Formaggio

Chiamata in diversi modi a seconda delle zone, la “crescia di Pasqua” o “pizza di formaggio” è la protagonista indiscussa della tavola marchigiana durante le festività pasquali.

Da buon piatto della tradizione popolare contadina, ne esistono innumerevoli varianti. Ogni famiglia ne custodisce gelosamente la ricetta, insieme alle tipiche teglie di terracotta usate per cuocerla, spesso tramandate di generazione in generazione.

La sua tipica forma ricorda quella di un “gigante muffin”. Al posto del cioccolato però, come il nome suggerisce, è il formaggio il suo ingrediente principale, messo al suo interno sia grattugiato che a pezzettini, che spiccano bianchi quando la torta viene tagliata a fette.

Una delle storie intorno alla sua origine la collocano nel piccolo comune di Serra de’ Conti, in Provincia di Ancona, protagonista di alcune testimonianze risalenti al 1848 rinvenute nel Monastero di Santa Maria Maddalena. Il nome originario di “crescia” deriverebbe proprio dal verbo “crescere“, in ragione di ciò che accade durante la lievitazione, quando l’impasto aumenta di molto il suo volume “inghiottendo” letteralmente i pezzetti di formaggio al suo interno.

Da Cupramontana, la ricetta di Bianca

Le dosi della ricetta raccontata sono per due pizze di formaggio (visto che durante le festività si è soliti mangiarla insieme ad amici e parenti è sempre meglio farne in abbondante quantità, così da scaldare il forno una sola volta!)

Gli ingredienti sono semplici: 5 uova, 650 grammi di farina, 2 cubetti di lievito di birra, 1 bicchiere di plastica pieno di olio di semi, 1 bicchiere e mezzo di acqua frizzante, 1 bustina di lievito per le torte salate unito ad un cucchiaino di lievito per dolci, un pizzico di sale e uno di pepe.

Uniti tutti gli ingredienti nell’ordine in cui sono scritti, si aggiunge il formaggio. 150 grammi grattugiato, per metà parmigiano e metà pecorino da mescolare con l’impasto e 200 grammi di formaggio bianco da fare a piccoli pezzi.

Si deve fare una sorta di “montaggio” della crescia a strati: si aggiusta sulla teglia una piccola parte di impasto, poi si appoggiano sopra di essi alcuni pezzi di formaggio, poi un altro strato di impasto ed un successivo strato di pezzi di formaggio, e così via.

Indispensabile informare le due torte quando il forno è ben caldo. Vanno infornate a 180 gradi e fatte cuocere con cottura statica per 30 – 40 minuti, finché non è cotta all’interno e ben dorata all’esterno (Il test dello stecchino è sempre un evergreen!).

Ultimo suggerimento, una volta cotta, e tirata fuori dal forno, è bene farla raffreddare per un pò di tempo capovolta.

Come da tradizione, la crescia di formaggio ha dei fedeli alleati che la affiancano in ogni tavola marchigiana. Sono infatti i salumi e il vino a rendere completo il suo sapore unico.

Autore

Giorgia Clementi

Nata sotto il segno del leone, cresciuta nella capitale del Verdicchio. Dopo la maturità classica al Liceo Vittorio Emanuele II di Jesi scopro l'interesse per il mondo della comunicazione che scelgo di assecondare, dapprima con una triennale all'Università di Macerata, ed in seguito con una laurea magistrale in Giornalismo ed editoria all'Università di Parma. Spirito d'iniziativa, dinamismo, (e relativa modestia), i segni che mi contraddistinguono, insieme ad un amore unico per le bellezze del mio territorio.