Friday 30 May, 2025
HomeItaliaAttualità ItaliaElrow Town in Italy, quel Bosco di “Arte, Fantasía e “Locura”

In ogni tradizione letteraria, esiste un ambiente che, al di là del luogo fisico è soprattutto simbolo di altro. Per i cristiani, nel deserto, la solitudine incontra tentazioni e difficoltà. Per i figli di altre tradizioni, come quella celtica, quel luogo è invece il Bosco. Ce lo racconta Shakespeare in alcune delle sue opere più note. Nel “Sogno di una notte di mezza estate“, il Bosco è il luogo degli Spiriti Fatati, in “Come vi piace“, è il luogo scelto per vivere da coloro che rifiutano la dimensione della città, rigida e morale.

Nel bosco non vi è un modo corretto di esistere, perché lì vi abitano tante esistenze libere, diverse e complete.

Ecco, se dovessi trovare una parola per descrivere un Festival come l’ Elrow che lo scorso sabato ha animato l’Iren Green Park di Reggio Emilia, allora essa sarebbe senza dubbio “Bosco”. Con un grande drago giunto in volo dall’Oriente ad abitarlo, egizi totem alati che stringono nelle mani il caduceo di Ermes, i quattro volti di Brahma avvolti dai colori dell’arcobaleno, simboli di energia vitale, chakra ed unione degli opposti, il bosco di Elrow ha richiamato a sé oltre 30.000 persone.

I suoi cofondatori, Juan e Cruz Arnau lo hanno descritto con le parole “fantasia, locura e arte”, i tre pilastri di una manifestazione che è tornata in Italia, dopo il successo dello scorso anno, a ricordare il potere della musica e della libertà.

E la musica, in questo caso, è stata dettata dai quasi 40 DJ internazionali che hanno solcato i cinque palchi. Da Luciano, Deborah De Luca, Indira Paganotto e Chris Stussy, fino a Ilario Alicante, Giorgia Angiuli e Marco Faraone, ogni artista ha portato sul palco il proprio stile.

La prima edizione ci ha fatto capire che il pubblico italiano è appassionato, curioso e molto ricettivo verso proposte creative fuori dall’ordinario – spiegano gli Arnau. Abbiamo imparato molto su come adattare la nostra esperienza al suo ritmo e alle sue aspettative”.

Ma a contraddistinguere Elrow non è solo la caratura dei dj. La fantasia, l’estro e l’arte, come ricordato dai suoi fondatori sono tre fondamenti che hanno il potere di trasformare uno spazio, in un Bosco che parla ai suoi abitanti attraverso pluralità e simboli.

Lavoriamo costantemente per creare esperienze immersive che renda il pubblico connesso ed unito, attraverso personaggi, scenografie e narrazioni che invitano a giocare ed esprimersi liberamente“.

Le idee creative – aggiungono – nascono all’interno del nostro team, che lavora in modo multidisciplinare combinando storytelling, design, scenografia ed esperienze sensoriali. Ogni tematica è costruita come un universo con una sua logica e i suoi personaggi. Anche se il concept generale è comune, lasciamo sempre uno spazio per inserire elementi locali: artisti, riferimenti culturali o dettagli scenografici che si connettano con la città e la sua gente. Questo rende ogni evento unico“. Lo stesso vale per la scelta dei DJ protagonisti, guidata da tendenze musicali che cambiano nel tempo e nello spazio:

Cerchiamo un equilibrio tra artisti affermati e talenti emergenti, sempre nel sound di Elrow: house, tech-house e techno. Ascoltiamo molto il nostro pubblico locale, analizziamo cosa li muove e quali artisti risuonano con la loro sensibilità. Consideriamo anche l’energia di ogni palco e il momento della giornata per garantire un’esperienza musicale coerente ed emozionante“.

Fondamentale per rendere possibile tutto ciò, è tutto lo staff che costruisce ogni Elrow. Nel caso dell’Elrow Town di Campovolo, sono state oltre 500 le persone che hanno costituito la macchina operativa, “tra tecnici, produzione, artisti, creativi, scenografi, ballerini, logistica, sicurezza, hospitality e altro. Una macchina gigantesca che si coordina per mesi affinché tutto funzioni come un orologio svizzero durante quelle 12 ore di pura magia“.

Un Bosco magico dunque, disegnato dalla creatività, contraddistinto dall’arte del saper suonare in modo unico, ed infine, dall’ambiziosa “follia” di assolvere il potere politico più importante: permettere agli abitanti di essere liberi.

Per noi Elrow è uno spazio di libertà. Un luogo in cui non importa il tuo genere, la tua origine o come ti vesti, l’unica cosa che conta è che tu venga per divertirti e rispettare gli altri. In questo senso, Elrow crea un rifugio dove la diversità viene celebrata. Dove arte, musica e immaginazione hanno il potere di rompere i pregiudizi e connettere le persone attraverso la gioia“.

L’augurio allora, non può essere altro che Perdersi nel bosco. Entrare, abbandonare i pregiudizi della città e lasciarsi guidare da se stessi. Ritrovare i propri colori, seguendo i battiti unici con cui la sua musica fa battere il cuore.

Autore

Giorgia Clementi

Nata sotto il segno del leone, cresciuta nella capitale del Verdicchio. Dopo la maturità classica al Liceo Vittorio Emanuele II di Jesi scopro l'interesse per il mondo della comunicazione che scelgo di assecondare, dapprima con una triennale all'Università di Macerata, ed in seguito con una laurea magistrale in Giornalismo ed editoria all'Università di Parma. Spirito d'iniziativa, dinamismo, (e relativa modestia), i segni che mi contraddistinguono, insieme ad un amore unico per le bellezze del mio territorio. L'idea di fondare Capocronaca, insieme a Cristina, nasce all'inizio del 2023. Nelle sue fondamenta, la volontà di dare ai lettori una voce nuova da ascoltare e scoprire insieme a loro, cosa accade ogni giorno.