La sposa del 2026 destinata a risplendere. Tra nuove interpretazioni di luce, ritorni alla sartorialità e una femminilità che non teme di mostrarsi autentica, le tendenze del prossimo anno raccontano di un equilibrio perfetto tra tradizione e innovazione, sogno e carattere.
A suggerire questa visione è stata “Celebration“, la sfilata firmata La Bussola by Giovenali, andata in scena domenica 12 ottobre a Villa & Resort Tre Castelli: un viaggio emozionale che ha unito cerimonia, sposo e sposa in un racconto fatto di eleganza, storia e futuro.
Ad iniziare dal nome, Celebration, che ha racchiuso tutti gli elementi in passerella: la celebrazione della luce, dell’amore, ma anche degli oltre cento anni di una storia sartoriale che affonda le radici nel 1922, quando Italo Giovenali ha iniziato a trasformare il tessuto in arte. Oggi, sotto la guida di Marco Giovenali, quell’eredità vive in una raccolta che interpreta i sogni contemporanei con la maestria di sempre
Luminosa e scintillante: la sposa che brilla
Il primo grande trend del 2026 è la luminosità. Glitter, cristalli e dettagli metallici accendono la passerella: la sposa torna a essere protagonista assoluta, con abiti che riflettono la luce come un caleidoscopio di emozioni. È una femminilità gioiosa, che celebra la vita e la bellezza del momento. Non più solo bianco puro, ma una palette di riflessi, bagliori e tessuti che catturano ogni sguardo.
Il ritorno al volume
Le linee ampie tornano a dominare, ma con un tocco di leggerezza contemporanea. Gonne vaporose, corpetti scolpiti e crinoline strutturate disegnano una sposa che sogna in grande, letteralmente. La ricerca dei volumi è un ritorno alla couture più autentica, quella che valorizza il corpo senza imprigionarlo.
È la sposa regale del nuovo millennio, forte e romantica al tempo stesso.
Trasparenze e romantica sensualità
Celebrato anche il coraggio di essere se stesse. Corpetti semi-trasparenti, tulle impalpabile, spalle scoperte e dettagli in pizzo ricamato restituiscono una sensualità raffinata, mai eccessiva.
La sposa si fa eterea, ma con personalità: la leggerezza diventa linguaggio, la trasparenza una dichiarazione di libertà.
L’immortale eleganza del blu
Tra le proposte più evocative, emergono abiti dalle sfumature azzurre e blu, un omaggio al sogno e alla fantasia italiana. Un tributo alla libertà del cielo e alla profondità del mare, con un richiamo nostalgico alla celebre “Volare” di Domenico Modugno. Il colore, discreto ma emozionale, entra nel bridal wear come segno di autenticità e desiderio di unicità.
Dopo anni di minimalismo, la sposa 2026 riscopre anche la bellezza del fatto a mano. Pizzi scolpiti, tessuti intagliati come opere d’arte, dettagli personalizzati e silhouettes su misura raccontano il ritorno alla sartorialità vera. Ogni abito viene interpretato come un’opera unica, costruito intorno alla persona che lo indossa, pensato per omaggiare, senza sovrastare, la sua identità. La sposa non segue la tendenza, ma finisce lei stessa per crearla.
Un’eredità lunga un secolo
A chiudere la sfilata Celebration, le creazioni firmate Luisa Sposa, Dalin Sposa e Pietro Demita hanno tracciato un ponte tra eleganza classica e innovazione. Un gran finale che ha consacrato La Bussola come riferimento del bridal nel centro Italia, ma anche come simbolo di un’arte che continua a evolversi restando fedele alle proprie radici.


