Friday 3 May, 2024
HomeItaliaAttualità ItaliaVoto dei “fuorisede” per Europee e referendum: c’è il primo ok della Camera

L’emendamento del Partito democratico per permettere ai fuorisede di votare alle elezioni politiche nella città in cui vivono ha incontrato la bocciatura della maggioranza. Questa possibilità varrà solo per le elezioni europee e i referendum. C’è il primo via libera della Camera

Cambio nei meccanismi di voto: primo via libera della Camera che delega l’esecutivo a predisporre le norme attuative per consentire l’esercizio di voto dei fuorisede. La delega prevede che il governo intervenga entro 18 mesi dall’entrata in vigore del provvedimento. Entro un anno e mezzo, quindi, l’esecutivo dovrà emanare i decreti legislativi.

Inoltre, la delega prevede che il voto per i fuorisede sia previsto per le elezioni europee – difficile però che la legge sarà operativa in occasione del prossimo appuntamento nel 2024 – e per le consultazioni referendarie. Non è al momento previsto, invece, per le Politiche. La proposta di legge, che ora passerà al test del Senato, ha subito modifiche importanti durante l’esame in commissione, facendo scatenare la dura reazione delle opposizioni.

L’iniziativa sul voto ai fuorisede era infatti stata avanzate dalle forze di minoranza ma, attraverso l’approvazione di un emendamento, la maggioranza di centrodestra ha trasformato la proposta di legge in una legge delega affidando quindi all’esecutivo il compito di intervenire e legiferare sulla materia.

Cosa prevede il testo

Composto solo da un articolo, il testo dispone appunto una delega al governo con un duplice oggetto: la disciplina dell’esercizio del diritto di voto degli elettori che, per motivi di studio, lavoro, cura, assistenza prestata in qualità di caregiver familiari, si trovano in un comune situato in una regione diversa da quella del comune di residenza; la rimodulazione delle tariffe agevolate per i servizi di trasporto in favore degli elettori che si recano alle urne nei comuni di residenza.

La finalità è quella di consentire, nel rispetto dell’articolo 48 della Costituzione, l’esercizio del diritto di voto a tutti i cittadini, in modo da garantire la piena partecipazione degli elettori al processo democratico.

La massima espressione dell’esercizio democratico è circoscritta agli elettori che si trovano fuori dal comune di residenza per motivi di studio, lavoro, cura, assistenza prestata in qualità di caregiver familiari. Ma con un emendamento approvato in Aula è stata aggiunta al testo una maggiore specificazione. Nell’esercizio della delega il governo osserva questi principi e criteri:

  • Con riferimento ai referendum (articoli 75 e 138 della Costituzione), si prevede per gli elettori che per motivi di studio lavoro o cura, assistenza prestata in qualità di caregiver familiari, si trovano, per un periodo di almeno tre mesi, in un comune situato in una regione diversa da quella del comune di residenza, la possibilità di votare nel comune di temporaneo domicilio;
  • Con riferimento alle elezioni dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia, prevedere per gli elettori che, per motivi di lavoro, studio o cure mediche, si trovano, per un periodo di almeno tre mesi, nell’ambito del territorio nazionale, in una regione diversa da quella del comune di residenza, la possibilità di votare su liste e candidati della circoscrizione elettorale di residenza presso sezioni speciali, a tal fine istituite in ogni capoluogo di regione;
  • Individuare i termini e le modalità per la presentazione, anche in via telematica, della richiesta per accedere al voto in un comune diverso da quello di residenza da parte degli elettori interessati, in occasione delle consultazioni referendarie ed europee.

L’esito delle prime consultazioni europee e referendarie svolte secondo le modalità previste dalla presente legge, è valutato ai fini dell’eventuale adozione di disposizioni legislative per consentire, anche in occasione delle elezioni politiche, agli elettori che si trovano temporaneamente residenti in un comune situato in una regione diversa da quella del comune nelle cui liste elettorali risultano iscritti, di esercitare il diritto di voto nell’ambito del comune in cui sono domiciliati.

Autore

Andrea Bocchini

Classe ’98. Laureato in Comunicazione giornalistica, pubblica e d’impresa a Bologna. La mia più grande passione, il giornalismo. Scrivere, leggere e viaggiare i miei più grandi interessi. Il mio amore musicale, Fabrizio de Andre, il mio motto: “Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria”.