Sunday 28 April, 2024
HomeItaliaCronaca ItaliaTrattori verso Roma e Sanremo: continua la protesta degli agricoltori

Dai principali caselli autostradali alla capitale, passando per le città della penisola. Dal CNRA la protesta degli agricoltori in 10 punti

Da poco più di una settimana, il vento di protesta sollevato dal mondo agricolo europeo ha iniziato ad animare anche gli agricoltori italiani. Come sta accadendo in Germania e Francia dai primi giorni dell’anno, la manifestazione passa per blocchi di caselli autostradali e cortei di trattori. Snodi principali della rete dei trasporti e tappe di un percorso che guarda alle grandi città.

A Milano gli agricoltori hanno popolato ieri Piazza Duomo mentre con balle di fieno in centinaia hanno bloccato il casello di Orte. In modo capillare, le manifestazioni si stanno espandendo in molte città della penisola. Ieri a Pavia oltre 500 trattori hanno marciato verso il Castello Visconteo, a Pesaro da stamattina oltre 150 mezzi stanno presidiando il casello dell’A14, così come a Brescia e in numerose cittadine di Liguria, Piemonte, Campania, Puglia, Emilia Romagna e Sardegna, mentre a Palermo il leader di Sud chiama Nord ha annunciato una protesta per il giorno di San Valentino.

In settimana la “Marcia su Roma”

Come annunciato dal leader di Riscatto agricolo Danilo Calvani, in settimana la rivolta arriverà nella capitale. Data e orario della “marcia su Roma“, così com’è stata nominata, sarà discussa oggi pomeriggio con la Questura della Capitale.

Nel frattempo, gruppi di manifestanti si stanno già muovendo verso Roma dove sono stati allestiti dagli organizzatori dei presidi fuori città a cui fare riferimento. Uno dei cortei più numerosi è partito stamattina da Valdichiana, circa 250 trattori. Passando per la Cassia saranno a Roma, nel presidio di Zona Nomentana, nel tardo pomeriggio.

I manifestanti ad Orte hanno fatto anche un’ulteriore appello che, in questo caso, guarda alla Città dei fiori e ad Amadeus al quale chiedono di essere ospitati a Sanremo. Un’idea, quella di portare la protesta sul palco dell’Ariston, che troverebbe il suo senso nel valore non solo culturale ma anche politico che il Festival della canzone italiana rappresenta per il paese. Ad appoggiarla anche Al bano che in un’intervista ha affermato: ” portare la protesta a Sanremo sarebbe un colpo mediatico formidabile e se fossi uno con un grande pelo sullo stomaco ci andrei pure io con un trattore“.

Al cuore dei cortei: la protesta in 10 punti

A muovere i manifestanti ed i loro trattori sono le numerose problematiche riguardanti il comparto agricolo nazionale. Alcune richieste sono generiche, fondate sulla necessità di ridare dignità all’agricoltura e a coloro che ogni giorno coltivano la terra ed allevano gli animali. Altre sono più specifiche, fanno capo a normative europee ed italiane. Per fare chiarezza, il Coordinamento nazionale riscatto agricolo (CNRA) attraverso i suoi profili social, lo scorso 21 gennaio ha pubblicato un decalogo che riassume le principali ragioni della protesta.

Tra i dieci punti, la riprogrammazione del Green deal, il pacchetto europeo di misure dedicate alla transizione ecologica descritte come “a discapito della produzione agricola e dei consumatori“; il divieto delle importazioni da paesi dove non sono in vigore i nostri stessi regolamenti produttivi e sanitari; l’abolizione immediata dei vincoli per non coltivare i terreni ( in questo caso, il riferimento maggiore è alla nuova Pac che obbliga i coltivatori a lasciare incolto il 4% dei terreni e alla rotazione delle colture); richieste in materia economica come la detassazione agricola, agevolazioni sul carburante e una risposta adeguata ai danni da fauna selvatica.

Ma anche richieste che mettono al centro temi discussi ed attuali come la carne sintetica o la farina di grillo, prodotti che – a parere degli agricoltori – non devono entrare sul mercato, in nome della tutela del Made in Italy. Infine, un’ultima richiesta di natura culturale riguardante le antiche figure dell’agricoltore e dell’allevatoreda valorizzare e riqualificare perché fondamentali per la società e non responsabili dell’inquinamento ambientale“.

Foto: Facebook

Autore

Giorgia Clementi

Nata sotto il segno del leone, cresciuta nella capitale del Verdicchio. Dopo la maturità classica al Liceo Vittorio Emanuele II di Jesi scopro l'interesse per il mondo della comunicazione che scelgo di assecondare, dapprima con una triennale all'Università di Macerata, ed in seguito con una laurea magistrale in Giornalismo ed editoria all'Università di Parma. Spirito d'iniziativa, dinamismo, (e relativa modestia), i segni che mi contraddistinguono, insieme ad un amore unico per le bellezze del mio territorio.