Tuesday 7 May, 2024
HomeItaliaAttualità ItaliaTaglio del cuneo fiscale, di quanto aumentano gli stipendi?

Per i lavoratori dipendenti, da maggio a dicembre 2023 il nuovo taglio del cuneo fiscale potrebbe portare da 30 a 40 euro in più, al mese, in busta paga. Molto dipenderà, però, da come deciderà di distribuire i soldi il governo Meloni

È una misura contenuta nel Def approvata la scorsa settimane dal Parlamento. Il governo Meloni ha annunciato che stanzierà più di 3 miliardi di euro, nella seconda metà del 2023, per effettuare un nuovo taglio del cuneo fiscale. Questa manovra porterà a buste paga più “onerose” per i lavoratori dipendenti, già a partire da maggio 2023 fino alla fine dell’anno. Ancora non è ufficiale, al momento, chi riceverà questo aumento, e soprattutto quanto sarà importante.

L’annuncio è arrivato con l’approvazione del Documento di economia e finanza (Def), ma senza ulteriore dettagli tecnici. Alcune cose però sono certe, permettendo di fare ipotesi ragionevoli su come cambieranno gli stipendi da maggio in poi.

Come cambia il cuneo fiscale e cosa significa per le buste paga

Finora, il taglio del cuneo fiscale che l’esecutivo Meloni ha deciso nella scorsa legge di bilancio ha riguardato due fasce di lavoratori. Chi ha un reddito da 25mila a 35mila euro all’anno ha avuto un taglio del cuneo di due punti percentuali, confermando la misura già presa dal governo Draghi.

Nel 2023, quindi, non ha ricevuto un ulteriore aumento dello stipendio, ma ha mantenuto il surplus acquisito nel 2022. I lavoratori con reddito inferiore ai 25mila euro all’anno, invece, hanno visto il taglio del cuneo fiscale salire da due a tre punti percentuali.

Tradotto in denato, quest’anno finora chi prende 25mila euro all’anno ha avuto circa 41 euro in più al mese (quasi 500 euro in più all’anno), mentre coloro che prendono tra i 27mila e 35mila euro hanno avuto un aumento attorno ai 30 euro al mese.

Nel complesso, la misura – che resterà attiva fino a dicembre 2023 – è costata 4,6 miliardi di euro. Calcolando grossolanamente, sono circa 380 milioni di euro al mese per tutto il 2023.

Ora, in aggiunta a questo taglio, ne arriverà un altro, da maggio in poi, che sarà aggiuntivo e quindi non andrà a sostituire quello precedente dell’esecutivo Draghi. Costerà poco più di 3 miliardi di euro per il periodo che va da maggio a dicembre. In media, anche in questo caso, il costo totale si avvicinerà attorno ai 380 milioni di euro al mese.

Aumenti nel 2023, ma nel 2024 non è certo

Il governo Meloni non ha ancora confermato a chi sarà rivolto il nuovo taglio, se resteranno le due fasce sopracitate oppure no. Se però la decisione fosse di mantenere gli stessi attori lavoratori, da maggio a dicembre 2023, l’aumento in busta paga potrebbe raddoppiare: quasi 40 euro al mese in più per chi percepisce un reddito annuo di 25mila euro, quasi 30 in più per chi si trova nella fascia superiore.

Le indicazioni date dal governo non sono ancora chiare, quindi non è possibile sapere con certezze quale linea verrà seguita. In ogni caso, va ricordato che il taglio del cuneo saranno in vigore fino alla fine dell’anno 2023.

Dal 2024, infatti, toccherà al governo trovare le risorse per confermare questi aumenti in busta paga. Secondo una stima del Sole 24 Ore, per confermare per tutto l’anno prossimo tale manovra fiscale servirebbero almeno 10 miliardi di euro. Soldi che il governo Meloni probabilmente cercherà di trovare a tutti i costi per evitare un calo vertiginoso degli stipendi a partire dal 2024, con elezioni europee in vista.

Autore

Andrea Bocchini

Classe ’98. Laureato in Comunicazione giornalistica, pubblica e d’impresa a Bologna. La mia più grande passione, il giornalismo. Scrivere, leggere e viaggiare i miei più grandi interessi. Il mio amore musicale, Fabrizio de Andre, il mio motto: “Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria”.