Sunday 28 April, 2024
HomeItaliaCultura ItaliaSono “le anime” del Lucca Comics: i cosplayers tra libertà ed inclusione

Da manga e fumetti ai grandi classici del cinema d’animazione. L’ispirazione viene da mondi tanto amati da desiderare di riprodurli e loro, prendono il nome di “cosplayers”.

Lucca ne ha ospitati migliaia gli scorsi cinque giorni. In occasione del Lucca Comics & Games ogni anno arrivano nella città toscana personaggi da ogni dove. A primo impatto, passeggiare accanto a Capitan Uncino e il suo coccodrillo al guinzaglio, un gruppo di dame alla ricerca di Re Sole, tanti Spiderman o un genio uscito direttamente da una lampada può sembrare strano. Difficile perfino da comprendere se si è estranei alla bolla che kermesse come il Lucca Comics sono in grado di creare. Cosa spinge persone, di ogni età, di ogni parte del mondo, a diventare qualcun’ altro?

Lo abbiamo chiesto direttamente a loro e, tra motivazioni diverse praticamente per ogni personaggio incontrato, ne è emersa una che le racchiude tutte: “il sentirsi parte“.

Vi è la simpatia per il personaggio scelto di certo, “l’ho scelto perché mi piaceva” è stata una delle risposte più gettonate da chi aveva fretta di andare. Insieme, coloro che hanno scelto un travestimento che più si addiceva al “gruppo“. Allora è in questo caso che il Lucca Comics inizia già da mesi prima, quando la kermesse diventa un pretesto per incontrarsi la sera dopo il lavoro e cucire fino all’ultimo dettaglio del vestito. Se si è una coppia si potrà essere una Bella e una Bestia, se si è un gruppo di amici senza particolari mondi animati di riferimento si diventerà dei letterali “cartoni animati“, con tanto di bassotto di cartone. E poi studenti di Hogwarts e Pirati dei Caraibi, “perché visti insieme, tutti i film della saga, ogni anno“.

Ed infine, la motivazione ascoltata che, probabilmente, racchiude ciò che motiva ogni cosplayer: ” sei libero di esprimerti. È uno dei pochi momenti in cui paradossalmente vieni guardato strano se sei vestito normale“. Una libertà di espressione che passa per ciò che il personaggio incarna. La prova che, dietro ogni prodotto culturale, esiste un progetto di valori che, quando viene trasmesso, tocca le corde delle persone comuni che decidono di diventarne interpreti. “Il personaggio ti sceglie in base a come sei“, e avere un luogo dove poter esprimere una parte nascosta di se stessi diventa un palco privilegiato dove le maschere non sono la finzione ma la realtà.

Allora i veri protagonisti non sono gli “anime” ma “le anime“. Migliaia di persone che si sentono libere e si sentono parte di un contesto che li fa sentire legittimi. La prova che tante diversità che si uniscono diventano un unico ecosistema dove la libertà convive con l’inclusività.

Autore

Giorgia Clementi

Nata sotto il segno del leone, cresciuta nella capitale del Verdicchio. Dopo la maturità classica al Liceo Vittorio Emanuele II di Jesi scopro l'interesse per il mondo della comunicazione che scelgo di assecondare, dapprima con una triennale all'Università di Macerata, ed in seguito con una laurea magistrale in Giornalismo ed editoria all'Università di Parma. Spirito d'iniziativa, dinamismo, (e relativa modestia), i segni che mi contraddistinguono, insieme ad un amore unico per le bellezze del mio territorio.