Dal rapporto annuale di Caritas e Migrantes, oltre 5,3 milioni di stranieri residenti: in crescita i neomaggiorenni nati in Italia
È stata presentata oggi, mercoledì 16 ottobre, a Roma la XXXIII edizione del Rapporto Immigrazione Caritas e Migrantes, uno strumento fondamentale per comprendere l’evoluzione del fenomeno migratorio in Italia. Il documento evidenzia come il Paese reale sia più avanzato rispetto al dibattito politico sul tema, e invita a un approccio meno ideologico e più pratico per la gestione delle migrazioni.
Dati e tendenze demografiche
Il rapporto segnala che in Italia sono oltre 5,3 milioni i cittadini stranieri residenti, un numero in crescita del 3,2% rispetto all’anno precedente, pari al 9% della popolazione totale. Tra le novità emerge il crescente numero di giovani neomaggiorenni nati in Italia, che stanno diventando parte attiva della società italiana.
Aumenta anche l’occupazione tra gli stranieri, soprattutto nei settori del lavoro domestico e della cura alle persone, settori dove rappresentano una risorsa imprescindibile. Tuttavia, preoccupa il fenomeno dei working poor: un lavoratore straniero su quattro che chiede assistenza alla Caritas è infatti un “lavoratore povero“, una condizione che dimostra la fragilità economica anche di chi ha un impiego.
L’allarme sull’abbandono scolastico
Uno dei dati più preoccupanti riguarda l’abbandono scolastico tra i giovani non comunitari: quasi un terzo di loro lascia la scuola prematuramente, tre volte di più rispetto agli italiani. Il rapporto evidenzia inoltre problemi legati al ritardo scolastico, alla difficoltà nel proseguimento degli studi e alla scarsa frequenza nella scuola dell’infanzia, tutti fattori che ostacolano l’integrazione.
Il Rapporto segnala anche una scarsa rappresentazione del fenomeno migratorio nei libri di testo scolastici, dove mancano riferimenti alle sfide burocratiche e normative che i migranti affrontano, così come al ruolo delle ONG e delle associazioni laiche e religiose nei processi di integrazione. Tale lacuna alimenta una visione distorta del fenomeno migratorio e perpetua alcuni stereotipi, come sottolineato dal cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI).
Le sfide dell’accoglienza
Zuppi ha lanciato un monito riguardo l’attuale gestione dell’immigrazione in Italia, criticando un approccio “orientato all’emergenza” che trascura aspetti fondamentali come la promozione e l’integrazione. Secondo il cardinale, l’eccessiva politicizzazione del tema, fondata sulla paura e la ricerca di consenso, impedisce la creazione di un sistema di accoglienza efficace e solidale. “L’immigrazione, se gestita con intelligenza, può rappresentare una risorsa per la nostra società“, ha dichiarato.
La sfida, conclude Zuppi, è creare un modello di integrazione che garantisca sicurezza e opportunità, sia per chi arriva sia per chi accoglie.