Saturday 27 July, 2024
HomeItaliaAttualità ItaliaPerché dobbiamo votare alle elezioni Europee? Lo abbiamo chiesto ai ragazzi di Send News

Chi sono i candidati, quali i programmi e cosa succederà dopo le elezioni: breve guida al voto nell’intervista a Luca e Nicole

I due ragazzi nella foto sono Luca Pascal e Nicole Carletti, due studenti di relazioni internazionali e istituzioni sovranazionali all’Università La Sapienza di Roma. Entrambi fanno parte di Send News, un progetto che si è da poco concretizzato nell’apertura di una pagina social dove poter mettere a disposizione le conoscenze acquisite all’Università e condividerle con i propri coetanei. “Una pagina dove i giovani parlano ai giovani“, racconta Luca ideatore di Send News, che si pone come nobile obiettivo quello di informare e, soprattutto, contrastare l’astensionismo quando i cittadini sono chiamati alle urne.

Li abbiamo incontrati in vista delle elezioni Europee che si terranno domani, sabato 8 giugno, così da farci spiegare perché è importante andare a votare, fare chiarezza e capire come scegliere consapevolmente chi sostenere.

Qual è il ruolo del Parlamento Europeo?

Possiamo definire il Parlamento europeo un parlamento atipico – spiega Luca. Infatti esso non possiede l’iniziativa legislativa, che appartiene invece alla commissione. Ha però il potere di approvare o modificare le proposte di legge che la Commissione invia sia al Parlamento che al Consiglio. Trattandosi infatti di una procedura di codecisione, la proposta dovrà essere approvata nella stessa forma da entrambi prima di essere ufficialmente adottata“.

Qual è il peso dell’Italia nelle elezioni dell’8 giugno?

Da un punto di vista numerico – risponde Nicole – l’Italia è il terzo paese dopo Germania e Francia per numero di eurodeputati: ne eleggiamo in totale 720 ed è sicuramente significativa la candidatura di Giorgia Meloni come capolista. Non è infatti usuale che un Presidente del Consiglio si candidi alle elezioni europee in quel ruolo“.

Se dobbiamo valutare il peso dell’Italia al di là dei numeri, commenta: “fin dall’inizio non siamo stati presi troppo sul serio. Con Mario Draghi l’Italia era riuscita a farsi sentire un po’ di più mentre con altri presidenti abbiamo riperso credibilità. Un peso politico che non è sicuramente ai massimi storici e questo influisce sulla nostra capacità di poter partecipare alla politica europea

Quali sono i candidati dell’Italia?

Luca: “i candidati rispecchiano il ventaglio politico italiano attuale. Ci sono Forza Italia con Giorgia Meloni nel partito ECR Conservatori e Riformisti Europei, Identità e Democrazia con la Lega, Forza Italia con Tajani nel Partito Popolare Europeo, il Partito Democratico di Elly Schlein in S&D Alleanza Progressista e socialista dei Democratici, Renew Europe con Italia Viva, +Europa e Azione di Calenda, i Verdi insieme ad Alleanza Libera Europea tra i quali è candidata Ilaria Salis e il Partito della Sinistra Europea di cui fanno parte Rifondazione comunista e Sinistra Italiana Osservatore”.

È interessante notare come i tre partiti alleati al governo si presentano separati e magari l’esito delle elezioni potrebbe avere, da questo punto di vista, anche ripercussioni sulla nostra politica interna”.

Quali sono in linea generale i punti fondamentali di ogni partito candidato?

Iniziamo dai Verdi e Sinistra Europea che mettono tra le priorità “clima e ambiente, giustizia sociale e lavori verdi. Nel programma della Sinistra si parla anche di diritti, accoglienza e la fine degli aiuti all’Ucraina mentre i Verdi aggiungono tasse più basse per la classe media, diritto all’aborto e iniziativa legislativa. Per entrambi è necessaria la neutralità carbonica“.

A contraddistinguere la Sinistra del PD un “europeismo molto convinto. La necessità di una difesa come Europa e il sostegno all’Ucraina. I Socialisti vedono l’immigrazione come un’opportunità lavorativa mentre i Liberali insistono su difesa ed un’Europa più efficiente“.

Renew Europe promuove un rinascimento europeo dove l’Europa sia leader nella trasformazione digitale, attenta alle politiche sociali e alla sostenibilità mentre il PPE, leader in Europa in questo momento, si posiziona sulla linea della difesa europea verso la creazione anche di un esercito europeo. Più restii verso l’immigrazione che vorrebbero regolamentare attraverso accordi con paesi terzi“.

Nella terza area – conclude Nicole – di fondo vige il concetto “più nazione e meno Europa: gli Stati devono riprendere la propria identità nazionale. C’è il Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei, di cui fa parte anche Giorgia Meloni che in particolare vuole più Italia all’interno dell’Europa. Nei punti principali difesa della Tradizione, scurezza ed economia nazionale mentre non ci sono riferimenti a proposte per il clima e diritti umani o sociali“.

Cosa succede dopo le elezioni?

A livello istituzionale i passaggi sono semplici: dopo le elezioni vengono eletti i 720 membri che andranno nei sette gruppi parlamentari, uniti per affinità ideologica non per nazionalità. Poi iniziano i negoziati per eleggere il Presidente del Parlamento e decidere quale sarà la direzione politica della legislatura, che inizierà formalmente il 16 luglio quando il Parlamento sarà riunito a Strasburgo“.

Secondo gli ultimi sondaggi condivisi da Europe Elects dal punto di vista politico, è molto probabile che sarà riconfermata la maggioranza attuale con la rielezione di Ursula von der Leyen” conclude Nicole.

Infine, quale sarà, secondo voi, l’affluenza e perché è importante che gli italiani votino?

È Luca a rispondere alla nostra ultima domanda: “se prendiamo i dati relativi alle ultime elezioni l’affluenza è in calo e secondo i report saranno più i cittadini che non voteranno che quelli che si recheranno alle urne. Credo sia un vero peccato perché è vero, come affermava Ralph Nader che se non ti occupi di politica, la politica si occuperà comunque di te. Nei prossimi mesi l’UE sarà costretta a scelte vitali per il proprio futuro che riguardano l’allargamento dell’Unione, la difesa, la posizione nei conflitti in corso. Non possiamo permetterci di non partecipare a tutto questo scegliendo di non votare perché sono realtà che ci riguardano“.

Autore

Giorgia Clementi

Nata sotto il segno del leone, cresciuta nella capitale del Verdicchio. Dopo la maturità classica al Liceo Vittorio Emanuele II di Jesi scopro l'interesse per il mondo della comunicazione che scelgo di assecondare, dapprima con una triennale all'Università di Macerata, ed in seguito con una laurea magistrale in Giornalismo ed editoria all'Università di Parma. Spirito d'iniziativa, dinamismo, (e relativa modestia), i segni che mi contraddistinguono, insieme ad un amore unico per le bellezze del mio territorio.