Thursday 25 April, 2024
HomeItaliaAttualità ItaliaLivorno, ragazzo fermato e preso a calci in faccia da un carabiniere

E’ ripreso tutto da un video postato sui social, i due carabinieri bloccano a terra il ragazzo, uno sferra un calcio in faccia al giovane. La nota dell’Arma: “Verrà giudicato con massimo rigore. Disposto il trasferimento a un incarico non operativo”

A distanza di un giorno dall’episodio di violenza subito da una donna trans, nel milanese, ad opera di tre agenti della polizia locale, ieri a Livorno si è ripetuta una scena molto simile. Ad essere malmenato, questa volta, un giovane fermato in strada da due carabinieri.

Nel filmato, girato mercoledì 24 maggio, a Livorno, e diffuso sulla pagina social Welcome to favelas, si vede un ragazzo che, fermato dalle forze dell’ordine, viene immobilizzato a terra. Ad un certo punto, un carabiniere sferra un calcio in faccia al giovane, mentre l’altro lo teneva fermo.

Nel video viene più volte ripetuta, dai militari, la parola “Fermo“, mentre il ragazzo viene ammanettato. “Mi fa male la gamba“, e poi: “La gente mi guarda, così mi fanno le foto“, sono le parole utilizzate dal giovane, immobilizzato a terra dalle forze dell’ordine.

L’Arma dei carabinieri, interpellata, chiarisce che “tale condotta non è assolutamente in linea con i valori dell’Arma. Il comportamento del militare verrà giudicato immediatamente con il massimo rigore sotto ogni aspetto a partire dal trasferimento istantaneo a un incarico non operativo“.

Ieri, un caso simile è scoppiato a Milano: quattro agenti della polizia locale hanno colpito con manganello e calci una donna trans che era stata fermata ed era a terra. Qualcuno ha ripreso l’accaduto e il video è stato postato sui social, diventando virale.

Nella clip, la donna è seduta a terra, un agente da dietro la colpisce con un manganello prima al braccio e poi alla testa. Un secondo poliziotto le spruzza lo spray urticante per renderla inoffensiva, ma poi il collega torna all’attacco colpendola nuovamente al costato. Gli agenti provano ad ammanettarla e la donna riceve un ulteriore colpo al capo.

Episodi simili, se non uguali, di estrema violenza provenienti da persone in divisa, le stesse persone che dovrebbero salvaguardare e preservare la sicurezza dei cittadini. Indipendentemente dalle colpe di queste persone, un simile trattamento di calci, manganellate ad un individuo a terra, indifeso, non è assolutamente ammissibile. La divisa non è un’attenuante, anzi è un’aggravante.

Autore

Andrea Bocchini

Classe ’98. Laureato in Comunicazione giornalistica, pubblica e d’impresa a Bologna. La mia più grande passione, il giornalismo. Scrivere, leggere e viaggiare i miei più grandi interessi. Il mio amore musicale, Fabrizio de Andre, il mio motto: “Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria”.