Monday 13 May, 2024
HomeItaliaAttualità ItaliaLe donne lavorano e guadagnano meno, con pensioni più basse

468 euro contro 608 di retribuzione media lorda settimanale. Il divario retributivo di genere è in continuo aumento. Una pensione media per una donna è di 1320 euro, per gli uomini 1970 euro. Minori anche le loro opportunità di carriera

In Italia, le donne continuano a lavorare poco, guadagnare meno e ad avere pensioni più basse. A questi fattori si aggiungono anche le loro minori opportunità di carriera. Eppure, le ultime generazioni femminili hanno saputo raggiungere un livello di istruzione e di rendimento scolastico superiore a quello degli uomini e, in Italia, vige una normativa tra le più avanzate d’Europa.

La disparità continua però ad essere evidente. I dati e numeri aggiornati sono emersi nel corso del seminario “Le scomode cifre dell’Italia delle donne”; organizzato dal Consiglio Nazionale degli Attuari con Noi Rete Donne, che ha visto la partecipazione dell’ex ministra del Lavoro, Elsa Fornero, e del giuslavorista, Giuliano Cazzola.

Un differenziale di genere in continua crescita

Nel dettaglio, durante l’anno 2021, il reddito pensionistico medio lordo mensile delle circa 3 milioni di pensionate italiane ammontava a 1321,14 euro, contro i 1970,19 euro dei circa 5 milioni di pensionati uomini. Quello che definiamo “differenziale di genere” è pari, quindi, al 32,9: significa che rispetto alla media del totale delle pensioni di vecchiaia, gli uomini percepiscono il 32,9% in più.

Oltre ai numeri delle pensioni, allarmanti sono anche quelli del lavoro: il tasso di occupazione femminile in Italia è pari al 55%, oltre 14 punti percentuali in meno rispetto alla media europea ed oltre 18 punti rispetto alle economie più avanzate del Vecchio Continente.

Nonostante il cambiamento innescato dalle nuove generazioni, le donne continuano ad essere impiagate solo in determinati settori: istruzione, sanità, servizi alla persona, in generale nei servizi pubblici. Questa è una delle cause di redditi medi inferiori rispetto a quelli degli uomini.

Sempre nel 2021, la retribuzione media lorda settimanale è stata di 603,8 euro per gli uomini, mentre di 468,12 euro per le donne. Rispetto alla media totale delle retribuzioni, gli uomini guadagnano – al lordo – il 22,5% in più. Un fattore che pesa, il quale si aggiunge alla difficoltà di conciliare vita lavorativa e carichi familiari, influendo negativamente sulla carriera.

Le parole dell’ex ministra Elsa Fornero

Secondo l’ex ministra Fornero, in Italia abbiamo un welfare sbilanciato sulle pensioni. “E’ un riflesso condizionato, quando pensi al welfare, pensi alle pensioni perché è la parte di spesa sociale più rilevante. Il realtà il welfare riguarda tutta la vita lavorativa perché nella vita lavorativa si formano o si disfano le famiglie, e si hanno figlie e c’è la difficoltà, per esempio, di conciliare la vita di lavoro con la vita familiare per le donne”.

Il welfare lo dobbiamo vedere legato al concetto di vita intera – ha continuato la Fornero – che colpa ha un bambino se nasce in una famiglia che, essendo povera, non gli dà giusta alimentazione o che non dà importanza alla scuola? Allora il compito del welfare dello Stato sociale è di cominciare a ridurre le disparità dall’inizio”.

Il seminario sul lavoro e pensioni si è svolto a seguito di quello su “Donne e sicurezza sul lavoro: i numeri degli infortuni e delle malattie professionali”, al quale ha partecipato la ministra del Lavoro e delle Politiche Sociale, Marina Calderone, con gli interventi di Giovanna Spatari, Presidente della Società italiana di medicina del lavoro, e di Paolo Pennesi, direttore dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.

Autore

Andrea Bocchini

Classe ’98. Laureato in Comunicazione giornalistica, pubblica e d’impresa a Bologna. La mia più grande passione, il giornalismo. Scrivere, leggere e viaggiare i miei più grandi interessi. Il mio amore musicale, Fabrizio de Andre, il mio motto: “Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria”.