Saturday 27 April, 2024
HomeItaliaAttualità ItaliaLa premier Giorgia Meloni al Vinitaly

La presidente del Consiglio alla fiera del vino di Verona: “Siamo i primi produttori al mondo, il comparto vale 30 miliardi”. E lancia l’idea di un “liceo del made in Italy”, Coldiretti: “Il vino è ingiustamente criminalizzato”, carenza di manodopera

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni in visita al Vinitaly, alla fiera di Verona, con i ministri Urso, Lollobrigida, Schillaci e Santanchè. “Un dovere sostenere questo settore perché funziona anche grazie alla capacità di mettere insieme tradizione e modernità. L’impegno del governo è anche con i provvedimenti che abbiamo immaginato non solo per le imprese, ma anche per i giovani per un ricambio generazionale”, ha affermato Meloni al suo arrivo.

Un Vinitaly da primato

Un Vinitaly sicuramente da primato, rappresentando un settore primario ed attivo della bilancia commerciale italiana, con una filiera da 530 mila imprese, 870 addetti e 31,3 miliari di euro di fatturato. Il Vinitaly si conferma avere ruolo guida per il comparto vitivinicolo italiano. Un salone a tutto business, dove sono protagoniste, per quattro giornate, oltre 4000 aziende espositrici da più di 30 nazioni, 17 padiglioni occupati per 100mila metri quadrati netti.

La Fiera di Verona diventa piazza di incontro del meglio dell’offerta enologica con la domanda di operatori professionali da tutto il mondo: più di 25mila soltanto quelli attesi dall’estero, da 130 nazioni.

Intervento premier Meloni

C’è una storia, una letteratura, una filosofia del vino. C’è un pezzo essenziale ed identitario quindi non poteva mancare la presenza del governo. Sarà una giornata lunga e sicuramente molto affascinante”, ha affermato la presidente del Consiglio.

Parole poi rivolte agli studenti, durante la premiazione di un concorso enologico destinato agli istituti agrari: “Per me questo è il liceo, perché non c’è niente di più profondamente legato alla nostra cultura”. Preannunciando, poi, che il governo lavorerà ad un liceo del made in Italy”. Meloni ha poi concluso: “Faccio i complimenti a questi ragazzi, siete stati molto lungimiranti”, scuole come l’agrario hanno “una capacità di sbocco professionale molto più alta di quello che danno spesso altri percorsi di formazione”.

Gli allarmi da Coldiretti

Da Coldiretti, invece, degli allarmi su ciò che riguarda il settore del vino. Innanzitutto, “il giusto impegno dell’Unione per tutelare la salute dei cittadini non può tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singolo prodotti indipendentemente dalle quantità consumate. È improprio – dichiara Coldiretti – assimilare l’eccessivo consumo di superalcolici tipico dei Paesi nordici al consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità ed a più bassa gradazione, come birra e vino”.

Il vino made in Italy, spiega Coldiretti, deve affrontare anche altri attacchi. “Un esempio è la scelta Ue di autorizzare nell’ambito delle pratiche enologiche l’eliminazione totale o parziale dell’alcool anche nei vini a denominazione di origine. Si tratta di un precedente pericoloso che apre la strada all’introduzione di derive che mettono a rischio l’identità del vino italiano”, ha affermato il presidente Coldiretti, Ettore Prandini.

Secondo allarme è la carenza di manodopera: “Nei vigneti italiani servono almeno 20mila lavoratori per garantire operazioni colturali primaverili e la prossima vendemmia, afferma l’associazione che fa appello a “studenti, pensionati o disoccupati” che vogliono trovare occasione di reddito e fare un’esperienza a contatto con la natura” perché si avvalgano “del nuovo sistema di prestazioni occasionali introdotto nell’ultima manovra che porta una rilevante semplificazione burocratica per facilitare l’avvicinamento al settore agricolo”.

I ministri

Intervenuto su quest’ultimo tema anche il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida: “Esiste una richiesta di forza lavoro e speriamo che ce ne sia sempre di più e che si inverta la drammatica situazione della disoccupazione”. E, citando lo strumento del Reddito di Cittadinanza, ha precisato: “Penso che vada rafforzato l’aspetto rivolto al sostegno di chi non può lavorare in uno spirito solidaristico che deve essere il primo degli impegni”.

Dello stesso pensiero, la ministra del Turismo, Daniela Santanchè: “La visione del governo non è quella di dare una paghetta di Stato ai giovani, ma di dare loro lavoro, perché il lavoro è la dignità. In Italia – ha poi aggiunto – in questi anni è stato un po’ distrutto quello che era “l’istituto tecnico”, che invece è molto importante, anche per il turismo, perché abbiamo avuto una sinistra che ha invogliato i giovani a fare i licei. Questo governo vuole invece mettere al centro le scuole tecniche”.

Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso ha sottolineato l’importanza del made in Italy, come “sinonimo di qualità ed eccellenza: il vino italiano con le sue imprese ne è un simbolo indiscusso e apprezzato in tutto il mondo, motore di una straordinaria rivoluzione culturale e produttiva”. Urso ha poi aggiunto che “su questo modello vorremmo che fosse sempre più caratterizzato il prodotto italiano e il made in Italy come marchio di qualità globale”.

Intervenuto, invece, sulla richiesta irlandese di inserire nelle etichette degli alcolici, indicazioni sanitarie sui possibili danni, il ministro della Salute, Orazio Schillaci: “L’Irlanda è una nazione che ha un problema importante con l’abuso di superalcolici che rappresenta un problema sociale e anche politico. In Italia per fortuna la situazione è completamente diversa”.

Inquadrerei la questione vino all’interno della dieta mediterranea, che a me piace chiamare italiana, dove un bicchiere insieme ad altri prodotti tipici della nostra nazionale, permette di avere sicuramente un effetto salutare e un effetto di prevenzione”, ha poi concluso Schillaci.

Edizione numero 55 quella del Vinitaly che, appena iniziato, registra già un primato: quello dei 1000 top buyer da 68 nazioni arrivati a Verona. Un contingente di super acquirenti selezionati, invitati ed ospitati in collaborazione con ICE Agenzia, cresciuto del 43% rispetto all’anno precedente. Record anche per i 10mila appuntamenti b2b già fissati prima dell’inizio della rassegna.

Buon Vinitaly a tutt*!

Autore

Andrea Bocchini

Classe ’98. Laureato in Comunicazione giornalistica, pubblica e d’impresa a Bologna. La mia più grande passione, il giornalismo. Scrivere, leggere e viaggiare i miei più grandi interessi. Il mio amore musicale, Fabrizio de Andre, il mio motto: “Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria”.