Thursday 2 May, 2024
HomeItaliaIl mondo dello sport piange la scomparsa di Gigi Riva

La leggenda del calcio era ricoverata all’ospedale della città che lo aveva adottato nel 1963

Lo avevano soprannominato “Rombo di Tuono”, per la potenza del suo mancino, uno di quei giocatori passati dai prati dei campi sportivi, alla schiera dei miti dello sport, dopo aver abbandonato l’attività sportiva.

Però Gigi Riva se n’è andato a 79 anni, quasi in punta di piedi, con quella discrezione, quel suo modo di non restare sotto i riflettori, come aveva scelto di fare da quando aveva appeso le scarpette al chiodo.

Ricoverato all’ospedale della città che lo aveva adottato nel 1963, alla quale aveva regalato uno scudetto, se n’è andato nel giro di poche ore. Le sue condizioni erano tali che sarebbe stato necessario un intervento, aveva chiesto tempo per pensarci e il tempo perduto lo ha tradito.

Proprio come un tempo supplementare che poteva esserci e non c’è stato.

Ripercorrere la sua carriera, sin dai tempi dell’oratorio di Leggiuno, dove aveva cominciato a giocare, fino al ritiro, non è facile.

Per lui, per la Sardegna, per il calcio Italiano, sarebbe un libro con tanti capitoli, scritti soprattutto con quel potente calcio di sinistro, figlio di una mano, che fu costretto a non usare più, per passare alla destra, come si usava a quei tempi. “La sinistra è la mano del diavolo, dicevano i superstiziosi”, ma quel piede sinistro ha fatto innamorare un po’ tutti, anche per i tanti gol segnati in maglia azzurra, 35, record tuttora imbattuto.

Gigi Riva nella stagione 1969/70 è stato il principale artefice dell’unico, irripetibile scudetto vinto dal Cagliari; avrebbe meritato di più, un mondiale, una coppa dei campioni, ma probabilmente a lui era stato bene così.

Il vero diamante della sua carriera era stato proprio quello scudetto, regalato alla terra che lo aveva adottato, la sua terra, per amore della quale aveva rifiutato qualsiasi offerta, da parte di club più importanti del Cagliari.

La camera ardente sarà allestita oggi, martedì, presso l’Ospedale Brotzu, i funerali si dovrebbero svolgere domani, mercoledì 24 gennaio.

Autore

Giancarlo Esposto

Giornalista iscritto all’Ordine dei Pubblicisti dal 1985 – tessera n. 52020 - e scrittore. Ha all’attivo numerose collaborazioni con emittenti radio-tv e giornali su carta e online. Nel 2010 ha ricevuto la medaglia d’argento per i 25 anni di iscrizione all’Ordine, nel 2020 era nell’elenco dei premiati del Premio Giornalistico Nazionale Giuseppe Luconi. Come scrittore, dopo alcune pubblicazioni di sport, relative alla sua attività giornalistica e dedicate al vernacolo, si è dedicato alla narrativa, pubblicando 5 romanzi; il più recente "Anagramma di donne". Pochi mesi fa ha pubblicato il libro "Dal taccuino di un cronista", racconti di oltre trent'anni di giornalismo. Sportivo praticante fino a poco tempo fa, è stato sposato, vive con suo figlio, un cane, tre gatti e una tartaruga. Inoltre è parte attiva all’interno dell’Agenzia assicurativa Jesi 2.000. Una delle sue frasi preferite: “La letteratura, come tutta l’arte, è la confessione che la vita non basta.” (Fernando Pessoa).