Il servizio del programma “Le iene” ha portato alla luce quello che potrebbe non essere un caso isolato
Sicuramente a Pesaro non avevano bisogno di finire coinvolti in un caso di questa gravità. La Vis è impegnata nei play-off per una promozione in serie B, che sarebbe la prima in una storia ultracentenaria; ha appena battuto ed eliminato il Rimini, superando il turno. Tutto è nato da un servizio del programma televisivo “Le Iene”. Probabilmente era arrivata qualche segnalazione riguardo la condotta dell’ex calciatore Salvatore Bagni che, appese le scarpette al chiodo, ha intrapreso l’attività di scout. Ma c’è modo e modo di fare scouting! C’è anche il sospetto che non si tratti di un caso isolato.
In effetti le telecamere, accese di nascosto, hanno registrato dialoghi che non lasciano alcun dubbio. Luca Sgarbi dello staff de “Le Iene”, ha finto di avere un fratello che ambisce ad entrare in un club professionistico; così Salvatore Bagni ha segnato il più classico degli autogol; si è proposto per un “aiutino” per mezzo del diesse della Vis Pesaro, Michele Menga. Un aiutino non troppo disinteressato, in totale cinquantamila euro da dividere tra il talent scout e il diesse.
La società pesarese venuta a conoscenza del servizio trasmesso in tv, ha preso immediatamente le distanze, diramando un comunicato ufficiale:
“In merito al servizio andato in onda nella trasmissione ‘Le Iene’ in data 13/05/2025 la società intende esprimere la propria posizione. La società si dichiara totalmente estranea ai fatti riportati nel corso del servizio televisivo e respinge con fermezza ogni tentativo di accostare il proprio nome a vicende di cui è completamente estranea“.
Nel comunicato la società dichiara inoltre che non se ne starà a guardare: “Ritenendo gravemente lesiva la rappresentazione offerta, ha disposto la sospensione del Direttore Sportivo Michele Menga ed ha disposto accertamenti al fine di valutare l’eventuale coinvolgimento dello stesso nelle vicende millantate dal Sig. Salvatore Bagni e disporre conseguentemente ulteriori provvedimenti. La Società sportiva si riserva di tutelare la propria immagine e reputazione nelle sedi più opportune, al fine di evitare ulteriori strumentalizzazioni”.
Una vicenda che getta fango sul mondo del calcio. Si ha il sospetto che il caso non sia un fatto isolato, ma possa essere uno dei tanti e magari, con il classico effetto domino se ne potranno scoprire altri. Resta poi l’aspetto morale: famiglie che “investono” cifre del genere sognando poi di vedere i propri figli in tv, dimenticando che anche nello sport, come nella vita, ci si dovrebbe affermare senza raccomandazioni e con le proprie capacità. Colpisce poi la sfrontatezza di Bagni, che non si è preoccupato di visionare un video del giovane calciatore – come detto inesistente – pensando solo al suo compenso.