Il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza per l’Emilia-Romagna in seguito ai nubifragi ed alluvioni che hanno colpito la regione. Musumeci: “Il governo sta operando con la massima prontezza”
A meno di 24 ore dalla giornata più difficile per la regione Emilia-Romagna, messa in ginocchio dalle ingenti alluvioni che hanno colpito le province di Bologna e Ravenna – causando due morti e centinaia di sfollati – il Consiglio dei ministri ha decretato lo stato di emergenza nazionale. Il governo stanzierà primi fondi per la ricostruzione immediata.
La decisione è arrivata ieri in tardo pomeriggio, da Palazzo Chigi. L’esecutivo, presieduto dalla premier, Giorgia Meloni, ha stanziato sul tavolo dieci milioni di euro, per far fronte alle spese più urgenti e non rimandabili. Prassi consolidata di fronte ad eventi del genere, è il caso dell’alluvione che colpì la regione Marche lo scorso settembre. In quel caso l’esecutivo Draghi stanziò cinque milioni di euro.
La stima dei danni causati dalle inondazioni, verifacatesi tra martedì e mercoledì è ancora in corso, così come la quantificazione dei raccolti – non pochi – che purtroppo andranno persi.
“Il governo sta operando con la massima prontezza”, ha dichiarato il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, d’intesa con la Regione, per fronteggiare una grave situazione di pericolo per l’incolumità ed evacuazione di numerose famiglie dalle loro abitazioni.
Tante infatti le famiglie costrette a lasciare le loro case a causa di inondazioni di corsi d’acqua, smottamento di versamenti, allagamenti, movimenti franosi e gravi danneggiamenti alle infrastrutture varie, ad edifici pubblici e privati.
“Seguiamo la situazione dal primo momento, anche con un sopralluogo aereo del direttore del nostro dipartimento, Fabrizio Curcio”, ha affermato Musumeci. “Con il provvedimento di oggi – conclude Musumeci – che ha durata di 12 mesi, abbiamo anche stanziato dieci milioni di euro per gli interventi più urgenti, d’intesa con la Regione e in deroga alla legislazione vigente”.
