Monday 29 April, 2024
HomeItaliaCronaca ItaliaTrovata morta Giovanna Pedretti, la ristoratrice che rispose alla recensione omofoba

La donna, ristoratrice, aveva risposto ad una recensione negativa difendendo la libertà delle persone. L’anonimo aveva poi cancellato la sua recensione. Indagini della Procura di Lodi

Domenica 14 gennaio una donna del lodigiano è stata trovata priva di vita. Giovanna Pedretti, 59 anni, si è tolta la vita recidendosi con delle lamette e gettandosi nelle acque gelide del fiume Lambro.

Il giorno prima, sabato 13 gennaio, i carabinieri di Sant’Angelo Lodigiano, aevano convocato in caserma la Signora Pedretti per avere informazioni su una recensione pubblicata su Google, e poi rimossa, da un anonimo cliente del suo ristorante.

La Pedretti era infatti titolare del ristorante Le Vignole, insieme al marito, a Sant’Angelo Lodigiano. La recensione lasciata nel mese di aprile 2023 dal cliente conteneva una lamentela per aver mangiato avendo come vicini di tavolo gay e disabili. Secca e decisa la risposta di Giovanna.

La recensione era poi sparita. Ma la vicenda ha iniziato ad avere una sempre crescente attenzione di molti utenti e della stampa, quando la ristoratrice ha divulgato una screenshot (immagine dello schermo) contenente lo scambio di messaggi. Da quel momento sono piovuti addosso alla donna moltissimi commenti, portando anche la ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, a dissentire con l’anonimo della recensione ed a plaudire alla risposta pacata ma severa della ristoratrice.

C’è anche chi ha ipotizzato che il commento fosse stato creato ad hoc per avere visibilità e cercare consenso. Un’operazione di marketing spietato, come ha ipotizzato la giornalista Selvaggia Lucarelli insieme al compagno Lorenzo Biagiarelli.

La Pedretti ha risposto alle critiche che le sono state mosse, spiegando la sua versione, ma vera o falsa che sia, la donna ha iniziato a soffrire molto per questa situazione, per i post usciti sul suo conto, tanto da essere seguita dal medico.

Sabato 13 gennaio i Carabinieri avevano convocato la ristoratrice, ipotizzando a carico di ignoti i reati di propaganda ed istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa. La ristoratrice confermava il contenuto della recensione, ma non era in grado di fornire ulteriori dettagli sull’identità del cliente, che era ritornato nel suo ristorante e per questo aveva deciso di postare quello scambio che risaliva ad aprile.

Anche la sera del 13 gennaio era molto provata, come confermato dalla famiglia. Il giorno dopo il suo corpo è stato trovato sulle sponde del Lambro.

La Procura di Lodi indaga per far luce su quanto accaduto prima della morte della Pedretti. Si indaga per istigazione al suicidio. Altri elementi arriverranno dall’autopsia sul corpo della donna, disposto per oggi.

La famiglia intanto chiede silenzio alla stampa, intanto la figlia accusa Selvaggia Lucarelli di aver “massacrato la madre“. Ci si interroga sulla forza distruttiva di ciò che naviga in rete: commenti, recensioni vere o false, dichiarazioni di ospiti di trasmissioni televisive e radiofoniche. Pressioni che non sempre chi le riceve riesce a sostenere.

Lorenzo Biagiarelli, lo chef e influencer che è stato tra quelli ad aver messo in dubbio la recensione del ristorante, ha postato dopo la morte della sig.ra Pedrelli: “nessun odio social“. Con l’invito a riflettere su una circostanza: “ho solo cercato di stabilire la verità“.

Autore

Cristina Carnevali

Di professione avvocato, fondatrice di capocronaca.it. Già collaboratrice e direttore editoriale per realtà locali, vincitrice del Premio giornalistico "Giuseppe Luconi" 2020 nella sezione "quotidiani on line delle Marche", oggi guida della redazione di capocronaca.it. Appassionata di sport, ha fatto i primi servizi sul campo, per poi occuparsi a 360° dell'editoria e della comunicazione.