Giugliano-Varcaturo – Un’escalation di violenza domestica, fatta di anni di insulti e percosse, ha trovato il suo epilogo in un’abitazione di Varcaturo. I Carabinieri della Compagnia di Giugliano in Campania hanno arrestato un uomo di 61 anni, responsabile di aver brutalmente aggredito la moglie e la figlia, con insulti del tipo: “Sei grassa, sei brutta!”. L’intervento tempestivo dei militari ha posto fine al terrore che le due donne vivevano da tempo, costrette a sopportare vessazioni e violenze. Le vittime, trasportate in ospedale, hanno riportato un totale di 84 giorni di prognosi.
L’allarme al 112 e l’arrivo dei Carabinieri
Erano da poco passate le 8 del mattino quando la centrale operativa dei Carabinieri di Giugliano ha ricevuto una telefonata disperata. Dall’altra parte del telefono, una donna di 31 anni, in lacrime, chiedeva aiuto, raccontando che suo padre aveva selvaggiamente picchiato lei e sua madre. La ragazza, barricata nella sua stanza, implorava l’intervento dei militari, temendo che l’uomo potesse sfondare la porta per “finire ciò che stava facendo”. La gazzella della stazione Carabinieri di Varcaturo è piombata immediatamente sul posto.
Dall’esterno dell’appartamento, situato al secondo piano di un condominio, si sentivano già le urla di due donne e di un uomo. Dopo diversi tentativi, l’uomo, visibilmente agitato e con il volto paonazzo, ha finalmente aperto la porta ai militari. All’interno, uno scenario che confermava il peggio: sangue sul pavimento e sull’interruttore della luce, una porta danneggiata e parzialmente divelta.
I segni della violenza e il racconto delle vittime
In un angolo della casa, la moglie dell’uomo, 57 anni, appariva sconvolta, con lividi, graffi sul volto e sulle braccia. Nella stanza dalla porta devastata, la figlia 31enne, che ha deciso di uscire solo dopo aver sentito la voce rassicurante dei Carabinieri. La ragazza piangeva, terrorizzata, con il naso che sanguinava, il volto gonfio e le labbra tumefatte. La sua maglietta era completamente sporca di sangue.
La 31enne ha iniziato a raccontare le violenze subite, ma è stata bruscamente interrotta dal padre, che non si è fatto intimidire dalla presenza dei militari. A quel punto, la vittima si è rifugiata nuovamente nella sua stanza. Con l’arrivo di altri Carabinieri e del comandante di stazione, la ragazza è stata convinta a parlare.
Anni di maltrattamenti e il coraggio di denunciare
Dalle sue parole è emerso un quadro agghiacciante di maltrattamenti in famiglia che andavano avanti da anni. Le due donne non avevano mai avuto il coraggio di denunciare. Quella mattina, l’ennesimo episodio di follia è scaturito da un consiglio innocente: le donne avevano invitato l’uomo ad andare a lavoro, più per allontanarlo che per altro. Da qui, l’ennesimo insulto rivolto alla figlia: “Ho il porco a ingrassare in casa, sei brutta!”. Insulti seguiti da schiaffi e urla. A nulla è servito il tentativo della madre di difendere la figlia.
Sul telefono della 31enne, i militari hanno trovato foto e video che testimoniavano aggressioni e lesioni avvenute in passato, raccontando ferite subite da entrambe le donne. In un episodio precedente, l’uomo aveva addirittura strappato parte del cuoio capelluto alla moglie, che è invalida.
Arresto e ricovero in ospedale
L’uomo è stato immediatamente arrestato con le accuse di maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate. Le due donne sono state soccorse dal personale del 118 e trasportate all’ospedale di Pozzuoli. Le loro prognosi sono di 42 giorni ciascuna, per un totale di 84 giorni, a testimonianza della violenza inaudita subita.